Henri Cartier- Bresson
Palazzo della ragione, Milano
Fino al 7 febbraio 2016
In mostra Henri Cartier-Bresson e altri 35 fotografi, che in quasi ottant’anni hanno raccontato un paese con sguardi diversi. Accanto a Cartier-Bresson, ci sono immagini di Robert Capa dello sbarco in Italia del 1943, gli universi onirici costruiti da Gregory Crewdson e Irene Kung, e le immagini più esistenziali e drammatiche di Art Kane e Michael Ackerman. Le luci della Toscana catturate da Joel Meyerowitz, Venezia ritratta da Steve McCurry e i turisti della costiera amalfitana raccontati da Martin Parr.

Lisetta Carmi
Fino al 31 gennaio 2016
Palazzo ducale, Genova
Oltre duecento immagini che ripercorrono la carriera della fotografa. Dietro l’obiettivo di Lisetta Carmi non sono passati solo i protagonisti del mondo culturale che animava Genova negli anni settanta ma tutta la città, raccontata nelle sue contraddizioni più profonde e nascoste: il porto, lo scarico dei fosfati, i volti stanchi degli operai. Oltre alle immagini di Genova scattate negli anni sessanta e settanta, ci sono i ritratti di Ezra Pound e altri grandi artisti tra cui Lucio Fontana, Leonardo Sciascia e Carmele Bene. E poi le foto che ha realizzato nel corso dei suoi viaggi: in Sicilia, in Sardegna e all’estero, in America Latina, Palestina, Afghanistan e India.

Nanni Fontana
Fabbrica del vapore, Milano
Fino al 6 dicembre 2015
Out of sight è un reportage del fotografo milanese Nanni Fontana dedicato all’evoluzione dell’aids in cinque paesi tra i più colpiti dal virus da quando è stato scoperto il primo caso negli Stati Uniti, nel 1981. Fontana racconta lo stato attuale dell’epidemia, la vita delle persone che ne soffrono e quelle di chi lavora per aiutarle.

Maïmouna Guerresi
Matèria gallery, Roma
Fino al 23 gennaio 2016
Per oltre trent’anni il lavoro di Guerresi ha indagato il rapporto tra le donne e la società, soprattutto nei paesi in cui la condizione femminile è più difficile. Le opere di Guerresi sono spesso metaforiche e legate alle sue esperienze culturali e personali. Il titolo della mostra ospitata a Roma è Talwin, che in arabo significa cambiamento. Esposte ci sono immagini inedite, sculture e oggetti bellici che erano stati abbandonati e poi recuperati. Questi reperti di guerra perdono il loro significato originale per assumerne uno più decorativo e quotidiano e creare un dialogo tra il passato e il presente.

Mustafa Sabbagh
Museo civico di storia naturale di Ferrara
Fino al 10 gennaio 2016
Sabbagh è un fotografo italopalestinese. Per questa mostra ha lavorato sul tema della metafisica, e sul luogo dell’esposizione, il museo di storia naturale. Dopo un sopralluogo nei depositi del museo ha scelto di riportare in vita quegli animali ritraendoli in uno stato di sospensione. E ha mescolato il linguaggio della fotografia e dell’installazione per costruire habitat contaminati e creature immobilizzate.

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