La crescita del Primavera sound dal 2001 a oggi è stata tanto graduale quanto implacabile. Partita come un festival locale di musica elettronica, la manifestazione catalana è diventata ormai una specie di multinazionale della musica alternativa, che raccoglie musicisti da tutto il mondo.

La 16ª edizione del Primavera sound si svolgerà dall’1 al 5 giugno. Quando lo scorso 21 gennaio gli organizzatori hanno annunciato il programma dell’edizione 2016 con un video animato, è stato difficile non rimanere sorpresi dall’abbondanza dei nomi presenti nel cartellone. Nella lineup di quest’anno ci sono, tra gli altri, Radiohead, LCD Soundsystem, PJ Harvey, Brian Wilson, Tame Impala, The Last Shadow Puppets, Sigur Rós, Beirut, Beach House, John Carpenter, Animal Collective, Air e Moderat.

Come da tradizione, gli spettatori saranno costretti a fare scelte dolorose. Nonostante i tanti palchi presenti nella zona del Parc del Fòrum, la zona appena fuori dal centro di Barcellona dove si svolge la maggior parte dei concerti, le sovrapposizioni tra i gruppi saranno inevitabili.

Ho cercato di fare una piccola playlist di artisti da ascoltare per aiutare gli indecisi dell’ultimo momento a schiarirsi le idee. Ho volutamente ignorato i nomi più famosi, perché sarebbe troppo semplice consigliare i Radiohead, Pj Harvey o gli Animal Collective.

Kamasi Washington
Chi. Il sassofonista statunitense Kamasi Washington è considerato uno dei migliori jazzisti in circolazione. Ha suonato, tra gli altri, con Flying Lotus e Kendrick Lamar, che l’ha scelto per dare un’impronta jazz al suo disco To pimp a butterfly. L’album d’esordio di Kamasi Washington, The epic, pubblicato dopo una serie di autoproduzioni, è stato uno dei dischi più acclamati del 2015. Un album triplo, che omaggia il jazz di John Coltrane e Albert Ayler ed esprime il massimo del suo potenziale dal vivo.
Quando. Giovedì 2 giugno all’Auditori Rockdelux, dalle 21 alle 22.

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Car Seat Headrest
Chi. Will Toledo è un cantautore di 23 anni di Leesburg, Virginia. Nonostante la giovane età ha già pubblicato dodici album su Bandcamp. Nel 2015 ha firmato un contratto con la Matador, mettendo in piedi una vera e propria band. Il nuovo disco del gruppo, Teens of denial, è uscito il 20 maggio. Lo stile dei Car Seat Headrest ricorda da vicino quello dei Pavement e dei Guided by Voices, ma anche gli Strokes.
Quando. Giovedì 2 giugno sul palco Pitchfork, dalle 19 alle 20.

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Mbongwana Star
Chi. I Mbongwana Star sono di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Due di loro provengono dagli Staff Benda Bilili, una band composta da musicisti di strada che si è sciolta nel 2013. Alcuni componenti della band sono paraplegici a causa della poliomielite e hanno cominciato a suonare insieme perché nessun altro musicista voleva stare con dei disabili. Dentro la loro musica c’è un po’ di tutto, dall’afrobeat al funk, dall’elettronica al punk.
Quando. Giovedì 2 giugno sul palco Rayban, dalle 00.55 alle 01.45.

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Steve Gunn
Chi. Steve Gunn è l’ex chitarrista dei Violators di Kurt Vile. Ha da poco pubblicato un nuovo disco, intitolato Eyes on the lines. La sua musica è piuttosto nostalgica e si ispira alla psichedelia dei Grateful Dead, al folk rock statunitense dei Byrds, al folk britannico di Michael Chapman, ma anche al minimalismo del compositore La Monte Young. Steve Gunn è un ottimo chitarrista, sia con l’acustica sia con l’elettrica.
Quando. Venerdì 3 giugno sul palco Adidas original, dalle 20.05 alle 21.05.

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Holly Herndon
Chi. L’ultimo disco della musicista statunitense Holly Herndon, Platform, è un album quasi metafisico, una riflessione sul rapporto tra la mente umana e i computer. E non è un caso che la sua autrice viva nella Silicon valley. Ogni brano ha avuto una genesi particolare: Chorus, per esempio, è stato composto campionando i suoni prodotti dal browser, dalle email e dall’account YouTube di Herndon. Non vi basta? I Radiohead hanno scelto Herndon come spalla per alcuni dei loro recenti concerti europei. Se non vi fidate di me, almeno fidatevi di Thom Yorke e compagni.
Quando. Venerdì 3 giugno sul palco Pitchfork, dalle 01.00 alle 02.00.

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Parquet Courts
Chi. Ennesima felice intuizione della casa discografica londinese Rough Trade, i Parquet Courts sono una band indie statunitense. Rispetto alle migliaia di band che cercano solo di somigliare ai Pavement, i Parquet Courts hanno un paio di armi in più. Le canzoni belle, per esempio. L’ultimo disco del gruppo, Human performance, è uscito ad aprile ed è un’importante conferma della loro abilità nell’intrecciare melodie e chitarre.
Quando. Sabato 4 giugno sul palco Pitchfork, dalle 01.00 alle 02.00.

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Action Bronson
Chi. Ogni anno, gli organizzatori del Primavera sound portano in Spagna diversi musicisti hip hop interessanti. L’ex chef Arian Asllani, rapper newyorchese che si fa chiamare Action Bronson, è uno di questi. Cresciuto nel Queens, ha abbandonato le cucine dei ristoranti nel 2009 per registrare il suo esordio Dr. Lecter. Oggi è uno dei nomi di punta della scena statunitense e collabora con Chance the Rapper, Kool G Rap e altri.
Quando. Sabato 4 giugno sul palco Primavera dalle 23.45 alle 00.45.

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L’elenco completo dei concerti, con i dettagli sugli orari, si può consultare a questo link.

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