Slade, Merry xmas everybody
Gli Slade sono una delle tante band rock britanniche che non sono mai riuscite a sfondare negli Stati Uniti. Ma in patria negli anni settanta il loro glam rock è andato molto bene, raccogliendo ben sei primi posti nella classifica dei singoli più venduti. Una parabola simile a quella degli Oasis (che però hanno avuto tanto successo in altri paesi europei e in Asia, non un dettaglio), che non a caso erano dei grandi fan della loro musica e hanno fatto una cover di Cum on feel the noize nel 1996. Merry Xmas everybody è stato il più grande successo degli Slade e nel 1973 è rimasto al primo posto della classifica britannica per cinque settimane. Era una hit studiata a tavolino, scritta mettendo insieme diverse melodie prese da pezzi scartati negli anni precedenti. Per un Natale glam.

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James Brown, Santa Claus go straight to the ghetto
Parlando di James Brown durante il suo discorso al festival South by Southwest nel 2012, Bruce Springsteen ha raccontato: “Una sera sono andato a vedere James Brown. Ero in mezzo al pubblico e all’improvviso sento: ‘Signore e signori, Magic Johnson’ e Magic Johnson sale sul palco. Dopo un po’ James Brown dice: ‘Signore e signori, Woody Harrelson’ e Woody sale sul palco. A un certo punto, chiama anche me: ‘Signore e signori, Mr., Mr., Mr. Born in the Usa’ e capisco che non sapeva il mio nome ma sapeva che esistevo…quindi salgo sul palco prima che posso. Non riesco a esprimere cosa vuol dire stare sul palco con James Brown. Mi ricordo di aver pensato: ‘Che cazzo faccio qui?’. Ma la sua influenza…James Brown è sottovalutato. Ancora oggi, è sottovalutato. È Elvis. È Dylan”. Non c’è molto da aggiungere. In questo brano James Brown invita Babbo Natale ad andare nei quartieri neri più poveri e aggiunge: “Digli che ti ha mandato James Brown”. Per un Natale funky.

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Fiona Apple, Frosty the Snowman
La voce di Fiona Apple è un miracolo. Le basta anche solo sfiorare qualche melodia per trasformarla in oro. Negli ultimi giorni la cantautrice statunitense ha registrato una canzone di Natale, intitolata Trump’s nuts roasting on an open fire, che in realtà è un modo creativo per insultare il presidente eletto Donald Trump, la cui elezione evidentemente (Kanye West a parte) non è stata accolta con grande entusiasmo dai musicisti a stelle e strisce. Eppure sono bastati quei brevi momenti del brano per avere nostalgia della sua voce e desiderare il prima possibile il nuovo album. Per l’occasione ripeschiamo un pezzo del passato, la cover di Frosty the snowman, un classico degli anni cinquanta scritto da Walter “Jack” Rollins e Steve Nelson. Fiona alza la tonalità, si fa accompagnare da una chitarra jazzata e ci mette tutta la grazia di cui è capace. Per un Natale dolce.

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Low, Just like Christmas
Chi l’ha detto che le canzoni di Natale devono essere per forza allegre? I Low sono maestri della musica cupa e malinconica e il loro approccio ai brani natalizi non poteva essere molto diverso. Il loro ep Christmas, pubblicato nel 1999, conteneva [tre brani inediti](https://en.wikipedia.org/wiki/Christmas_(Low_album) e alcune cover di pezzi classici delle festività. Il migliore è quello d’apertura, dove le voci di Alan Sparhawk e Mimi Parker si intrecciano su un tappeto lo-fi costruito sulle chitarre acustiche e una batteria ovattata. È tutto sommato questa canzone non è neanche tanto triste, paragonata al resto del repertorio della band di Duluth, Minnesota. Per un Natale indie.

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Tom Waits, Christmas card from a hooker in Minneapolis
Per quanto mi riguarda, questa è la canzone di Natale per eccellenza. Il brano racconta una storia di reietti, la categoria umana che da sempre interessa di più a Tom Waits. A Natale una prostituta scrive una lettera a un amico (o ex ragazzo) chiamato Charlie. Gli racconta che la sua vita va bene, ha un marito che suona il trombone. La ama e le ha promesso che crescerà il figlio di lei, anche se non è suo. La protagonista ha smesso di drogarsi e di bere e, dopo una vita di stenti, pensa di essere felice. Arrivata alla fine della lettera però la donna non riesce più a mentire e vuota il sacco: non ha un soldo, è in prigione e ha bisogno di soldi per pagare la cauzione. Vinicio Capossela, che non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti del cantautore di Pomona, ne ha registrato una bella cover in italiano. Per un Natale con Tom Waits, il migliore dei regali possibili.

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Se interessa, ho fatto una piccola playlist su Spotify.

Tanti auguri a tutti i lettori!

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