30 novembre 2016 16:20

Gentile bibliopatologo,
da qualche mese frequento un ragazzo bello e appassionato di letteratura. Mi ha raccontato che aggiorna continuamente un complicatissimo foglio Excel contenente l’andamento dei suoi dati di lettura, con numero dei libri letti all’anno, statistiche di velocità di lettura, data d’inizio libro, pagine lette al giorno, tipologie letterarie e autori affrontati più spesso. Lo consulta sempre con grande soddisfazione. Non farà lo stesso per i nostri rapporti sessuali? Oppure sarà un maniaco del controllo e magari – ipotesi di non minore importanza – un potenziale serial killer?
— Anna

Cara Anna,
temo che il tuo ragazzo abbia confuso cultura e culturismo, bildung e bodybuilding. Sai se prende integratori alimentari prima di affrontare un romanzo molto ponderoso? Qual è l’apporto proteico minimo, per esempio, per sollevare senza troppo sforzo La morte di Virgilio di Hermann Broch o L’uomo senza qualità di Robert Musil? Ha messo sulla bilancia impedenziometrica Infinite jest, Le benevole e 2666 per calcolarne la massa grassa? E soprattutto, cerca di variare la sua dieta letteraria in modo da tenere allenate le diverse funzioni cerebrali (Borges per coltivare l’emisfero sinistro logico-razionale, Artaud per il destro analogico-intuitivo, Stephen King per stimolare l’amigdala, e così via)? Si guarda tutti i giorni allo specchio per chiedersi se nelle ultime ventiquattr’ore ha accresciuto a sufficienza la sua cultura, e magari ha l’impressione di essere sempre troppo ignorante? Ha già sviluppato disturbi dell’alimentazione letteraria?

Dando per scontato che il ragazzo in questione sia un control freak senza rimedio e, se posso permettermi, una persona probabilmente noiosissima, credo che la tua ultima ipotesi (potenziale serial killer) sia la più persuasiva, e fossi in te frugherei di nascosto nel suo foglio Excel per controllare:

  1. se ha letto American psycho di Bret Easton Ellis;
  2. quante pagine al giorno ne ha letto, ossia con quanta ingordigia;
  3. se lo ha riletto, e magari annotato.

In quel caso – non so se conosci il libro o il film – cercherei di frequentarlo solo alla luce del giorno, per prudenza: la prossimità di perfezionismo e sadismo, meticolosità e barbarie, ha un campo di applicazione ben più vasto della Wall street descritta da Ellis. Esistono yuppie intellettuali, e anche se non hanno la camicia inamidata è abbastanza facile riconoscerli da come adottano l’ideologia della misurazione, dell’efficienza e della performance.

Mi chiedi se il tuo ragazzo compila un foglio Excel anche per i vostri rapporti sessuali. Ne dubito. In compenso, non mi stupirei se ti considerasse la rappresentante temporanea di un genere erotico-letterario, o se preferisci di un archetipo femminile, di cui il suo spirito enciclopedico non vuole privarsi a nessun costo. Probabilmente, per la completezza della sua vita sentimentale ha bisogno di frequentare in parallelo un’eroina tragica alla Anna Karenina con cui dar fondo a melodrammi e lucciconi, una Penelope che lo aspetta a casa per la cena, una compagnona da chick-lit con cui giocare innocentemente, una Lady Chatterley insaziabile e una Sonja disposta a seguirlo in Siberia, come Raskolnikov, il giorno in cui scopriranno la sua attività notturna di serial killer. Tu quale ruolo hai?

Fossi in te, mi sceglierei la parte un po’ fantasy e avventurosa di quella che gli ruba a sua insaputa il foglio Excel, e annuncia di restituirglielo solo dopo che avrà attraversato una serie crudele di prove e iniziazioni esistenziali. Sulle prime, senza il suo catalogo si sentirà smarrito, come se non avesse mai veramente letto niente; e in un certo senso è così. Ma nel capitolo finale della saga (che dev’essere come minimo una trilogia, lo sappiamo entrambi) potresti arrivare a fargli intuire la sottile differenza tra culturismo e cultura.

Il bibliopatologo risponde è una rubrica di posta sulle perversioni culturali. Se volete sottoporre i vostri casi, scrivete a g.vitiello@internazionale.it

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