Secondo un’indagine dell’autorità antitrust pubblicata a febbraio, i premi medi delle assicurazioni automobilistiche in Italia sono del 50 per cento più cari rispetto a quelli di Francia e Portogallo, del 70 per cento rispetto ai Paesi Bassi e di oltre l’80 per cento rispetto alla Germania. La ragione è la frequenza e il costo medio dei sinistri, tra i più alti in Europa.

Il primo suggerimento dell’antitrust è modificare il sistema del risarcimento diretto, introdotto nel 2007. L’alternativa sono meccanismi che incentivino il controllo dei costi da parte delle compagnie assicurative, puntando così sulla diminuzione dei premi attraverso l’aumento dell’efficienza. Un altro problema è la bassa propensione degli assicurati a passare da una polizza all’altra (lo fa circa il 10 per cento).

Due soluzioni proposte puntano a rivedere il meccanismo delle classi di reddito e introdurre “preventivatori” che aiutino a scegliere la polizza più conveniente. Ulteriori aspetti critici sono stati individuati nel sistema di risarcimento di parti terze, cioè la somma che la compagnia del responsabile dell’incidente versa a quella del danneggiato. L’autorità ha proposto l’incentivazione di sistemi di controllo, come la scatola nera.

Su

lavoce.info Donatella Porrini fa notare che nel rapporto non si parla della concorrenza, secondo molti al cuore del problema. Le imprese non competono tra di loro e l’indagine conoscitiva avrebbe dovuto rilevare in che modo questo influenzi i costi delle polizze. Purtroppo non c’è l’analisi e non si intravedono gli interventi. Un’occasione persa per abbassare i premi Rc-auto.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it