Il racconto del Passante di Bologna si arricchisce di un terzo livello di privatizzazione. Il primo è nel rapporto ombelicale con Autostrade, che condiziona tutte le scelte sulla mobilità; il secondo consiste nella privatizzazione ed esternalizzazione del rapporto tra cittadini e amministratori; quello definitivo, raccontato in questa terza puntata, sta nella privatizzazione della politica ambientale, ridotta a semplice questione di consumi individuali. Leggi
Confronti pubblici e processi decisionali inclusivi sono strumenti che le amministrazioni usano sempre più spesso. Con risultati molto deludenti. Tra le critiche c’è quella di voler allestire un dibattito di facciata e di usare le tecniche di facilitazione per sedare i conflitti e marginalizzare le opposizioni sociali. C’è proprio il confronto pubblico al centro della seconda puntata dell’indagine sul Passante di Bologna. Leggi
Per quattordici anni si è favoleggiato di aggirare Bologna con una nuova autostrada, e si è discusso di quanto a nord costruirla rispetto alla città. Ma tutto sembra concludersi con almeno tre bugie. Smascherarle è l’obiettivo della nostra indagine. È utile conoscerle anche fuori dei confini della città, e non solo perché il nodo autostradale di Bologna è uno dei più nevralgici della penisola. Ecco la prima puntata. Leggi
La cancellazione da parte di Blu di tutti i suoi murales realizzati a Bologna ha fatto il giro del mondo, com’era prevedibile e ampiamente previsto. Un gesto premeditato e ponderato che ha scatenato un putiferio sui giornali e in rete. I fatti sono questi. Leggi
Fu così che, con la pazienza dei forti e grazie all’intervento del Legal team, superammo il blocco illegittimo dei blu di Prussia. Rimontammo in groppa ai cavalli e, alla buon’ora, imboccammo via dell’Avanà. Leggi
Già il giorno prima, 26 gennaio 2016, avevamo toccato un confine del cantiere. Dall’alto delle palizzate, le spire di filo-rasoio fremevano e irradiavano minacce. Eravamo scesi fino alla baita – quella che era stata l’ultimo residuo di libera repubblica – senza che nessuno ci fermasse, arrivando a piedi da Giaglione. Con noi c’erano Maurizio e Irene. Leggi
Alle 11.15 del 27 gennaio 2016, sotto un cielo denim chiaro, dopo aver attraversato il borgo di Chiomonte e raggiunto la riva sinistra della Dora, ci presentammo al checkpoint di via dell’Avanà, poco oltre la centrale idroelettrica. Leggi
Oggi è difficile, quasi impossibile cogliere la portata della persecuzione subita ogni giorno da Pasolini in 15 anni. Leggi
In questi giorni, a chi detiene il potere politico, economico e accademico bolognese non sembra vero di avere trovato un nemico pubblico su cui fare convergere l’odio della cittadinanza. A dispetto dell’età anagrafica è un nemico vecchio, cioè sempre il solito: lo studente fuori sede, l’alternativo, l’anarco-autonomo-rompipalle. È almeno dal 1977 che il copione è sempre lo stesso, si susseguono le generazioni, ma non cambia niente. Leggi
Sera tollerabilmente afosa del 6 settembre 2013. Passeggio per le vie di Bolzano insieme a Flavio, che mi fa da cicerone. Mi sta portando in piazza Tribunale, a vedere il fregio realizzato nel 1943 dallo scultore Giovanni Piffrader sul frontone di quella che allora era la casa del fascio e oggi è il palazzo degli uffici finanziari. Un bassorilievo largo trentasei metri, al cui centro si staglia Mussolini, proprio lui, in sella a un destriero, trionfante e tronfio. “Devi vederlo, dice molto di come siamo messi a Bolzano!”. Leggi
Non si può che ripartire da qui. È la mattina del 15 giugno 2014, il cielo è azzurro pallido mentre cammino con Marco e Greta sui grigiastri, immensi gradoni del sacrario di Redipuglia – incongruo nome italianissimo di Sredipolje, che in sloveno era “Campo di mezzo”. Ci siamo lasciati alle spalle il sarcofago di Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Genova Giuseppe Maria di Savoia-Aosta, “il duca invitto”, comandante della III Armata, maresciallo d’Italia, fascistissimo. Leggi
Un uomo magro, atletico, in maglietta grigia. Capelli corti brizzolati, occhiali dalla montatura nera. Sta in piedi su un crinale. Sotto di lui, lungo un declivio erboso, si stende un cimitero che sta per andare in fiamme. The burning cemetery. È il 7 agosto 2013 e il sole tramonta su Bocchetta Paù, insellatura nelle Prealpi Vicentine, 1.286 metri sul livello del mare. Leggi
Per quale motivo un istituto scolastico cattolico, gestito da religiose, dovrebbe accettare un’educatrice omosessuale? Leggi
Lampedusa, Mare Nostrum, Priebke. Lacrime e leggi di questi giorni confusi non servono a prendere atto delle proprie paure. Leggi
Il risultato del referendum di Bologna è stato ignorato dalle istituzioni. È un’ulteriore prova delle “basse intese” tra Pd e PdL. Leggi
I dirigenti del Partito democratico potrebbero risparmiarci lo spettacolo ipocrita della loro chiassosa indignazione per le battute dei razzisti. Leggi
Mi chiamo Marco Bruno, sono nato a Torino il 19 gennaio dell’84. E sono diventato “quello della Pecorella”. Una storia No Tav. Leggi
Due anni fa c’è stato il referendum per l’acqua pubblica. Da più parti si sente ripetere che non è servito a niente. Ma non è vero. Leggi
Chiedendo di poter esercitare il proprio diritto al paesaggio, i manifestanti stanno già combattendo per la democrazia. Leggi
A Bologna è stata una vittoria contro la depressione e la frustrazione dilaganti. La dimostrazione che “si può fare”, anche in pochi contro tanti e contro ogni pronostico. Leggi
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