Il 1 settembre si conclude il Burning man, il festival che si tiene ogni anno nel deserto Black Rock del Nevada, negli Stati Uniti. La manifestazione ospita performance, concerti, corsi di danza e altre attività di gruppo ispirate a “uno spirito di comunità, espressione di sé e autosufficienza”, come dicono i suoi organizzatori. I partecipanti si stabiliscono in diversi campeggi nel deserto, creando una vera e propria città provvisoria, che sparisce subito dopo la fine del festival.
Nato come uno degli eventi più alternativi della scena artistica statunitense, e molto critico verso il capitalismo contemporaneo, da alcuni anni il Burning man ha attirato anche persone apparentemente distanti dal suo spirito originale. Tra queste gli imprenditori della Silicon valley Sergey Brin, Larry Page e Jeff Bezos.
Inizialmente prevista per il 25 agosto, l’edizione di quest’anno è stata rinviata di un giorno dopo che un forte temporale ha colpito il deserto del Nevada. Durante il tradizionale evento conclusivo, che quest’anno è stato anticipato al 29 agosto, è stata bruciata un’enorme statua di legno con sembianze umane. La scultura, intitolata Embrace, raffigurava un uomo e una donna abbracciati ed era alta quasi 22 metri.
Secondo il quotidiano locale Reno Gazette, l’anno scorso al Burning Man hanno partecipato 68.000 persone, che hanno fatto guadagnare all’economia locale circa 55 milioni di dollari.
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