Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua, ma c’è poco da festeggiare.

La California, colpita da quattro anni di siccità, secondo la Nasa ha “riserve per un anno”, mentre le falde acquifere sono ai livelli minimi, scrive il Guardian. Il Brasile sta sperimentando la peggiore siccità degli ultimi 80 anni, tanto che nello stato di São Paulo solo il 6 per cento del bacino artificiale di Atibainha è pieno. In Iran i bacini sono pieni al 40 per cento, mentre il lago Urmia si è ridotto del 90 per cento in una decina d’anni e il fiume Zayandeh-Rud è asciutto.

Le Nazioni Unite ricordano che l’acqua è fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Senz’acqua non c’è agricoltura: l’attività è responsabile del 70 per cento del consumo idrico globale. Per produrre una caloria di cibo occorrono da 1 a 100 litri ed entro il 2050 la produzione alimentare dovrà aumentare del 60 per cento per sfamare l’intera popolazione mondiale. L’acqua è essenziale anche per produrre energia con gli impianti idroelettrici e le centrali termoelettriche. Per l’igiene e la salute occorre l’accesso all’acqua potabile, ma 748 milioni di persone ancora non l’hanno. Le risorse idriche sono fondamentali anche per lo sviluppo industriale, la vita nelle città, il superamento delle diseguaglianze e la conservazione della natura.

Per questo occorre consumare meno acqua e soprattutto meglio: per esempio, propone un rapporto della Banca mondiale, perché invece di irrigare i campi coltivati con acqua potabile non si usa l’acqua depurata?

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