Nel mutevole mondo delle droghe c’è un fattore che rimane costante: l’ampia diffusione della cannabis. Lo scrive Deutsche Welle sulla base del rapporto “Eu drug markets”, preparato dall’Emcdda, l’agenzia sulle droghe dell’Unione europea, e dall’Europol. Le politiche in materia saranno discusse all’Ungass, la conferenza delle Nazioni Unite sulla droga, convocata dal 19 al 21 aprile su proposta di Messico, Guatemala e Colombia. L’ultima conferenza si era tenuta nel 1998.

Il mercato europeo delle droghe è dominato dalla cannabis. Circa 22 milioni di persone nell’Unione europea la consumano per un valore di 9,3 miliardi di euro all’anno, il 38 per cento dell’intero mercato delle sostanze stupefacenti, che vale invece circa 24 miliardi di euro all’anno.

L’eroina segue per importanza, per un valore di 6,8 miliardi di euro. Secondo il rapporto, l’eroina è “responsabile di una significativa proporzione delle morti legate alle droghe e dei costi sociali”.

La cocaina è lo stimolante illegale più comune. La sua commercializzazione vale circa 5,7 miliardi. C’è poi il gruppo degli stimolanti sintetici, come anfetamine, metanfetamine, l’mdma o ecstasy, che vale almeno 1,8 miliardi.

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A queste droghe si affiancano le nps, le nuove sostanze psicoattive, che sostituiscono le droghe “tradizionali”. Nel 2015 sono state individuate cento nps prima sconosciute, portando il totale a superare quota 560, più del doppio del numero delle droghe riconosciute dalle convenzioni internazionali. Di queste nuove droghe, il 70 per cento è stato individuato negli ultimi cinque anni. Secondo il rapporto, “i produttori sono pronti a reagire e anche anticipare i controlli legali”, sviluppando e introducendo rapidamente nuove sostanze.

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