Steve Jobs era appassionato, perfezionista e geniale. Ma anche cinico, ossessionato dal controllo e dispotico. Gli articoli e le prime pagine da tutto il mondo.
Più della metà degli italiani ritiene che il comportamento dei giornalisti sia poco o per niente etico. E il giudizio dei giornalisti su loro stessi è ancora più duro: oltre l’80 per cento di quelli lombardi e veneti considera poco o per niente etico il comportamento della categoria. Sono i risultati di un’indagine Astra presentata a Milano il 7 ottobre. Si salvano solo internet e la radio. Tutti gli altri, dai periodici alle tv, passando per i pubblicitari e le agenzie di pubbliche relazioni, non ottengono la sufficienza. Quali sono i comportamenti che caratterizzano un giornalismo etico? In cima alla lista ci sono “evitare di fornire informazioni false o inesatte” e “verificare la verità dei fatti citati”. “L’etica non è un fatto accessorio”, ha scritto Annamaria Testa commentando la ricerca, “è strettamente connessa con la qualità e la credibilità dell’offerta di informazione. E con il suo valore. Quindi con la sopravvivenza, anche in termini economici, dell’intero sistema nel medio termine”. Ma se ci può consolare, la crisi di credibilità della stampa non è un fatto solo italiano. In Gran Bretagna, dopo lo scandalo delle intercettazioni che ha travolto News of the World, non è un bel momento per chi fa il giornalista. Tanto che il Guardian, per rinsaldare il rapporto di fiducia con i lettori, ha preso una decisione storica, e per ora sperimentale: raccontare in diretta, sul web, di cosa si stanno occupando i suoi reporter. Naturalmente sono esclusi gli scoop o le inchieste più delicate, ma in ogni caso è un segnale importante. Il Guardian, da sempre all’avanguardia nell’esplorare i nuovi linguaggi del giornalismo, scommette sulla trasparenza dei meccanismi decisionali per coinvolgere i lettori. E lancia una sfida a tutti i quotidiani, non solo in Gran Bretagna.
Alcuni leader sanno innovare grazie alla visione d’insieme. Altri si concentrano sui dettagli. Jobs faceva entrambe le cose. Per questo è stato il più grande imprenditore della nostra epoca.
Negli anni ottanta creò dei computer più potenti e più facili da usare di quelli dell’Ibm. Ma costavano troppo e nessuno li comprava. Così decise di cambiare strategia, scrive James Surowiecki.
Apple aveva a disposizione tutte le risorse per rendere i suoi stabilimenti più umani. Ma ha subappaltato la produzione in Cina, dove le condizioni di lavoro sono spaventose.
Jobs è stato un uomo fuori dal comune. Ma le sue esigenze, talvolta assurde, hanno anche provocato dei danni.
Non è solo una rivolta giovanile. È una denuncia contro un sistema ingiusto e corrotto, che concentra la ricchezza nelle mani di pochi. L’editoriale del New York Times.
Slavoj Žižek è andato a Liberty plaza per parlare ai manifestanti di Occupy Wall street. Ecco il suo intervento.
Il giornale del movimento risponde alle domande più frequenti sull’occupazione di Liberty plaza
La leader democratica birmana ha ripreso la sua attività politica. Deve conciliare le richieste del regime con il desiderio di cambiamento dei suoi sostenitori. Reportage da Rangoon.
Dalla metà degli anni novanta la Palestine exchange ha superato indenne l’assedio israeliano, una guerra civile e un embargo internazionale. Il mercato è virtuale e può essere gestito a distanza anche durante un coprifuoco. Reportage da Nablus.
La Folha de S. Paulo è il giornale più letto del Brasile. Le vendite aumentano e l’edizione cartacea va meglio di quella online. Merito di un gruppo di giornalisti con il fiuto per le notizie.
Tutti i giorni prendiamo centinaia di decisioni. Questo processo provoca un affaticamento mentale che rende ogni scelta sempre più difficile e spesso costringe a non scegliere niente o a lasciar fare agli altri. Alcuni ricercatori cercano di capire perché succede e come limitare i danni.
Stilista, ambasciatrice e amica dei potenti. Ma, soprattutto, figlia di un feroce dittatore. Ora la sua popolarità è in calo, dopo le denunce delle associazioni per i diritti umani. Un articolo di John Carlin.
Tra gli elefanti e i leoni del parco nazionale di Gorongosa, in Mozambico, salvato da un filantropo statunitense e da un progetto ecosostenibile.
Un fumetto di Olivier Deprez
Charles Simić
Joe Sacco
Alla fine di una crisi durata 16 mesi, fiamminghi e francofoni hanno raggiunto un’intesa sul nuovo assetto dello stato. Grazie anche alla perseveranza del leader socialista Elio Di Rupo.
Dopo la dura repressione della manifestazione dei copti il 9 ottobre, il consiglio supremo delle forze armate non potrà più presentarsi come il guardiano della rivoluzione egiziana.
Da quando a giugno il presidente del Venezuela ha ammesso di essere stato operato per un tumore, le sue condizioni di salute sono al centro della vita politica nazionale.
Il centenario della rivoluzione del 1911, che portò alla fine dell’impero e alla nascita della repubblica, evoca richieste di democrazia che Pechino preferisce dimenticare.
In Francia è uscito In film nist, di Jafar Panahi, il regista iraniano condannato a non girare film per vent’anni.
Calcolare il numero di persone presenti a un evento non è facile e spesso entrano in gioco interessi politici o economici. Ma le tecniche di conteggio sono sempre più accurate.
I leader europei hanno capito che bisogna rafforzare il capitale degli istituti di credito del continente. L’operazione presenta difficoltà non solo finanziarie, ma anche politiche.
Libération
Le Monde
Mi sono presa i pidocchi. Dieci mesi fa, diventando mamma di due gemelli, ero pronta a vomito, cacca e bava, ma ritrovarmi degli insetti in testa forse è un po’ troppo. Leggi
I lettori di Internazionale che hanno letto L’isola più lontana, il saggio di Jonathan Franzen su David Foster Wallace, sanno che i due scrittori erano legati da un’amicizia profonda e complessa. Leggi
“In Canada uccidere le donne indigene è un’abitudine. Ed è legato al processo di colonizzazione”. Leggi
La raffineria emette una lingua di fuoco perenne insieme a una colonna di fumo che, a seconda del vento, si posa su uno dei tanti quartieri dell’Avana. Leggi
Una cosa è chiara: più le manifestazioni crescono, e più diventa scomoda la posizione del presidente Obama, all’inizio della sua campagna per la rielezione. Leggi
Gli economisti avevano previsto una catastrofe. Invece l’economia islandese è solo tornata alle sue proporzioni reali. E le persone hanno un lavoro e dei risparmi sicuri. Leggi
Daniel Alarcón, Radio città perduta Leggi
Horacio Verbitsky, Doppio gioco Leggi
Appena è stato dato l’annuncio della morte di Steve Jobs la home page del sito della Apple è diventata molto sobria. Leggi
Appoggiare o no la spinta a informatizzare e a dotare di nuove tecnologie insegnamenti, scuole, università? Leggi
La frequenza cardiaca a riposo dev’essere tra i 60 e i 100 battiti al minuto? Leggi
Il cosiddetto haircut (taglio di capelli, riduzione del valore del debito) per i possessori di titoli di stato greci dovrebbe essere del 21 per cento. Leggi
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