Secondo Le Monde più di un milione di persone ha manifestato a Parigi e due milioni nel resto del paese. Nella capitale decine di capi stato. Per il governo è stata la mobilitazione più grande nella storia della Francia
Nonostante la grandissima quantità di persone che ho visto sfilare ieri per le strade di Parigi, nonostante per me – tra i valori oggi disponibili – quelli repubblicani della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità non siano affatto i peggiori, penso che ieri non sia stato un giorno di gloria. Leggi
La Spagna e gli Stati Uniti sono stati colpiti molto più duramente di noi. A Madrid i morti sono stati quasi duecento, mentre nelle torri gemelle di New York ci sono state oltre tremila vittime. Eppure, nel 2001 e nel 2004 non abbiamo visto così tanti leader mondiali manifestare al fianco dei madrileni o dei newyorchesi, e non ci sono state così tante espressioni di solidarietà ai quattro angoli del mondo. La Francia continua a occupare un posto speciale nel cuore del mondo. Ma perché? Leggi
Questa dell’11 gennaio è stata per molti versi una giornata eccezionale a Parigi: non si erano mai viste così tante persone in strada in Francia e nemmeno così tante personalità riunite, al di fuori degli appuntamenti internazionali istituzionali. In tutta la Francia quasi quattro milioni di persone hanno sfilato per difendere la democrazia, la libertà e la convivenza civile. Leggi
Alle manifestazioni in solidarietà con le vittime degli attentati di Parigi e contro il terrorismo hanno partecipato 3,7 milioni di persone in tutta la Francia. Ministero dell’interno francese
Il corteo è diretto verso place de la Nation, dove è prevista conclusione dell’evento. Secondo Le Monde sono più di due milioni le persone che hanno partecipato alla manifestazione di Parigi.
Le immagini della diretta dalla piazza si alternano con quelle dalla sinagoga di Parigi dove è arrivato il primo ministro francese Manuel Valls per rendere omaggio alle vittime dell’attentato al supermercato kosher di Porte de Vincennes. Le Monde, Afp
Secondo il ministero dell’interno Bernard Cazeneuve la mobilitazione dei cittadini a Parigi è stata “senza precedenti” e non si possono contare con esattezza le persone del corteo.
Nel resto della Francia almeno un milione di persone ha partecipato a cortei e raduni, secondo l’Afp, due milioni secondo Le Monde.
Più di un milione e mezzo i partecipanti al corteo di Parigi, secondo gli organizzatori. Afp
Alla manifestazione di Parigi un messaggio dalla compagna di Mohamed Fahmy, uno dei tre giornalisti di Al Jazeera in carcere in Egitto: “la guerra al terrore è diventata in parte anche una guerra ai giornalisti”.
Più di 600mila persone stanno manifestando in tutta la Francia in risposta agli attentati di Parigi dei giorni scorsi. Afp
Tra i capi di stato e di governo che sono oggi alla manifestazione di Parigi ce ne sono diversi i cui paesi non sono famosi per il rispetto della libertà d’espressione e di stampa, e la loro presenza sta suscitando molte critiche.
È il caso per esempio del premier turco Ahmet Davutoglu, del capo della diplomazia russa Serguei Lavrov, del presidente della repubblica del Gabon Ali Bongo, del re e delle regina di Giordania Abdallah II e Rania, del capo del governo ungherese Viktor Orban, del ministro degli esteri egiziano Sameh Choukryou, del ministro dell’economia israeliano Naftali Bennett che, scrive Le Monde, si è vantato di aver ucciso “molti arabi”.
Nella classifica del 2014 della libertà di stampa di Reporters sans frontières, basata su 180 paesi, la Turchia è al 154° posto, la Russia al 148°, la Giordania al 141°, il Gabon al 98°, Israele al 96° e l’Ungheria al 64°.
Rispondendo alle critiche, la presidenza delle repubblica francese ha detto:
Le Monde
I ministri degli interni di undici paesi europei e il ministro della giustizia degli Stati Uniti, Eric Holder, si sono riuniti a Parigi prima della manifestazione e hanno deciso di rafforzare la lotta contro il terrorismo, in particolare aumentando i controlli alle frontiere dell’Unione europea.
I ministri hanno anche deciso di introdurre un sistema di raccolta a livello europeo delle informazioni fornite dai viaggiatori alle compagnie aeree e di collaborare con gli internet provider per identificare e bloccare rapidamente “i contenuti che incitano all’odio e al terrore”.
Venerdì il primo ministro francese Manuel Valls aveva chiesto un allargamento degli strumenti legislativi per combattere il terrorismo, ma aveva poi fatto marcia indietro spiegando che non servono nuove norme perché quelle che ci sono bastano. Il quotidiano francese Libération ha parlato della “tentazione di un Patriot act alla francese”, riferendosi alle norme introdotte negli Stati Uniti dopo l’11 settembre.
Libération, Le Monde
I familiari delle vittime e i giornalisti della redazione di Charlie Hebdo sopravvissuti alla strage aprono il corteo, seguiti da cinquanta capi di stato e di governo di tutto il mondo.
La marcia parte alle ore 15.00 da place de la République, prosegue verso boulevard Voltaire, poi avenue de la République, boulevard de Ménilmontant, avenue Philippe Auguste. La fine della manifestazione è prevista per le ore 18 in place de la Nation. Le Monde
Il ministro dell’interno francese Bernard Cazeneuve ha convocato una riunione dei ministri dell’interno europei, con la partecipazione del procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder, per discutere la creazione di un piano antiterrorismo comune in Europa. Le Monde
Le foto del secondo tweet mostrano piazza Beauvau a Parigi, dove si trova il palazzo del ministero dell’interno francese. Sono attesi almeno cinquanta capi di stato e di governo per la marcia repubblicana delle ore 15. Afp
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