I combattimenti all’indomani di una serie di attacchi che hanno provocato almeno trenta vittime
Due bambini sono morti all’alba durante gli scontri tra esercito e jihadisti nel nord del Sinai, all’indomani degli attentati che, secondo un nuovo bilancio, hanno provocato trenta vittime. Si tratta di un neonato di sei mesi e di un bambino di sei anni. Altre due persone, tra cui un altro bambino di dodici anni, sono rimaste gravemente ferite. Afp
Il gruppo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità dei quattro attacchi avvenuti ieri nel nord del Sinai e in un posto di blocco a Rafah, vicino al confine con la Striscia di Gaza. Il numero delle vittime è salito a 27.
La rivendicazione è avvenuta attraverso l’account ufficiale del gruppo terroristico su Twitter. Reuters
Secondo fonti mediche e della sicurezza, il bilancio dell’attacco nel nord del Sinai è salito a 25 morti. Tra le vittime ci sarebbero anche nove civili. Un secondo attacco in un posto di blocco a Rafah, vicino al confine con la Striscia di Gaza, ha ucciso un ufficiale di stato maggiore dell’esercito egiziano e ha ferito altre sei persone. Reuters
Sei militari egiziani sono morti e trenta persone sono state ferite in una serie di attacchi che si sospetta siano stati compiuti da militanti jihadisti nel nord del Sinai.
Gli attacchi sono stati compiuti con dei razzi e un’autobomba contro alcuni edifici delle forze dell’ordine, dell’esercito e in una zona residenziale della città di Al Arish, la capitale della regione del Nord del Sinai. Nell’attentato è stato distrutta anche la redazione del quotidiano di stato egiziano Al Ahram. Afp
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