Più di duemila migranti sono rinchiusi nello stadio dell’isola greca di Kos. Sono uomini, donne e bambini originari soprattutto della Siria e dell’Afghanistan, che per giorni hanno dormito per strada senza assistenza.
La polizia li ha costretti a entrare nello stadio per essere identificati. Molte persone si stanno sentendo male a causa del caldo e ci sono continui svenimenti, uno ogni 15 minuti secondo Medici senza frontiere. Ieri ci sono stati scontri con la polizia, che ha usato granate stordenti per sedare le rivolte.
Circa mille persone sono nello stadio senza acqua e senza ombra, mentre altri 1.500 si trovano in una parte dello stadio più riparata dal sole.
Secondo Medici senza frontiere, la situazione è fuori controllo: non c’è coordinamento e non ci sono le autorità che dovrebbero occuparsi dei rifugiati. C’è solo la polizia a occuparsi dei profughi come se fossero un problema di ordine pubblico e non un problema umanitario.
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