“Non è un caso che tra i paesi industrializzati, la Corea del Sud abbia il tasso di suicidi più alto”, dice lo scrittore sudcoreano Kim Young-ha. La divisione del paese, l’eredità del passato, la propaganda, la democrazia: intervista a uno dei più noti romanzieri coreani.

Kim Young-ha è uno degli autori sudcoreani più importanti della generazione nata dopo la guerra di Corea. È anche lo scrittore sudcoreano più conosciuto fuori dal paese. L’ultimo suo romanzo pubblicato in Italia è Memorie di un assassino, tradotto da Andrea De Benedittis per Metropoli d’Asia.

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