La prigione di Quezon City che si trova a nord di Manila, nelle Filippine, è una delle carceri più affollate dell’arcipelago. Costruita sessant’anni fa per ospitare 800 persone, oggi accoglie circa 3.800 detenuti, che sono costretti a fare i turni per dormire.

Lo stato stanzia per ogni detenuto 1 euro per il cibo e 0,10 centesimi per i medicinali al giorno. I prigionieri seguono una dieta a base di zuppa, verdure e carne. Per rendere le condizioni di vita più sopportabili il personale del carcere organizza gare di ballo e altre attività riabilitative.

La situazione nel carcere è peggiorata a causa della campagna contro la criminalità lanciata dal presidente Rodrigo Duterte. Le forze di sicurezza in appena un mese hanno ucciso centinaia di persone e ne hanno arrestate più di quattromila, con lo scopo di contrastare il traffico e il consumo di droghe. Duterte, entrato ufficialmente in carica il 30 giugno e soprannominato “il giustiziere”, ha promesso di ripristinare la pena di morte.

Il sistema penale delle Filippine è uno dei più congestionati al mondo. Secondo i dati diffusi dal governo le prigioni nazionali ospitano un numero di detenuti cinque volte maggiore alla loro capienza. Il video dell’Afp.

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