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Il mondo in breve

Nel quartiere di Regent, a Freetown, da dove è partita la frana che ha distrutto decine di case in Sierra Leone, il 14 agosto 2017. (Ernest Henry, Reuters/Contrasto)
  • Donald Trump ha attribuito a “entrambe le parti” la responsabilità delle violenze del 12 agosto a Charlottesville, in Virginia, in cui è stata uccisa una donna. Se inizialmente, dopo qualche esitazione, aveva criticato le azioni dei razzisti e suprematisti, nella conferenza stampa di ieri alla Trump Tower di New York il presidente ha detto di essere stufo di dover rispondere ancora sulla questione, e ha aggiunto: “Penso che la colpa sia di entrambe le parti”. Quindi ha proseguito: “Da una parte c’è un gruppo che è aggressivo e dall’altra un gruppo che è anche molto violento”. Dopo gli episodi di Charlottesville Barack Obama ha postato su Twitteril messaggio che ha ottenuto più like nella storia dei social network. Il messaggio è composto da tre tweet che contengono una citazione dell’autobiografia di Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà.
  • I ribelli delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno deposto più di ottomila armi e circa 1,3 milioni di munizioni. Il termine per la smobilitazione previsto dall’accordo di pace scadeva il 15 agosto. Gli osservatori delle Nazioni Unite, che monitorano il disarmo dei ribelli, hanno rimosso l’ultimo carico dal campo di Fonseca, nella provincia di La Guajira, uno dei campi in cui si erano concentrati gli ex guerriglieri dall’inizio dell’anno.
  • Tre donne kamikaze si sono fatte esplodere all’ingresso di un campo profughi nel nordest della Nigeria, uccidendo 27 persone e ferendone altre 82. L’attacco è avvenuto a Mandarari, 25 chilometri da Maiduguri, capitale dello stato di Borno ed epicentro delle violenze dei jihadisti di Boko haram. Boko Haram continua a lanciare attacchi a vie e località strategiche della regione, impedendo a forze di sicurezza e a ong di accedere alle popolazioni più vulnerabili. Dall’inizio della rivolta di Boko haram, nel 2009, sono oltre ventimila le persone rimaste uccise e circa 2,6 milioni quelle costrette ad abbandonare le proprie case.
  • Il presidente della Sierra Leone ha lanciato una richiesta di aiuto alla comunità internazionale dopo la frana e le inondazioni che hanno colpito la capitale Freetown, facendo almeno 400 morti e centinaia di dispersi. Secondo la Croce rossa i dispersi potrebbero essere 600. “La tragedia ci ha devastato”, ha detto il presidente Ernest Bai Koroma durante una visita a Regent, la zona dove due giorni fa è crollata una parte della collina. “Intere comunità sono state spazzate via: abbiamo urgente bisogno di aiuto, ora”.
  • La madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi, ha riassunto in una riga la rabbia per gli eventi degli ultimi giorni: “Fiumicello, 15 agosto 2017, sempre più in lutto”. Prima c’è stata la decisione del governo di rimandare al Cairo l’ambasciatore italiano, per cui la famiglia ha espresso con un comunicato “la sua indignazione per le modalità, la tempistica ed il contenuto”. Poche ore più tardi il New York Times ha scritto che l’amministrazione Obama aveva informato il governo italiano sul coinvolgimento dei servizi segreti egiziani nell’omicidio del ricercatore. Secondo il corrispondente dal Cairo Declan Walsh, Washington era in possesso di “prove esplosive” in grado di dimostrare che Regeni era stato rapito, seviziato e ucciso da ufficiali della sicurezza egiziana. Fonti di palazzo Chigi smentiscono la ricostruzione del quotidiano statunitense.
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