Illustrazione di Alice Iuri

Valeria Campagna ha una piccola serie di record in politica. Quando nel 2016 fu eletta al comune di Latina non aveva vent’anni ed era la più giovane consigliera comunale d’Italia. Cinque anni dopo è stata la più votata dello schieramento che sosteneva il sindaco Damiano Coletta, eletto con la lista civica di sinistra Latina bene comune. Mangiamo in un ristorante sulla piazza del municipio.

“Bella l’area pedonale no? C’erano resistenze, ma oggi direi che sono tutti contenti”, esordisce una volta superata l’ansia da intervista. Ma perché mai una ragazza non ancora ventenne decide di fare politica istituzionale? “Mi sentivo a disagio già al liceo: era una scuola un po’ di destra, nessuno faceva politica, alle manifestazioni eravamo sempre lo stesso gruppetto. Così pensai di candidarmi al consiglio d’istituto. Mi dicevano che ero ‘piccola, e pure femmina’, e non venni eletta, riprovai e andò bene. L’altra palestra è stata lo scoutismo, dove l’idea di essere comunità è centrale: montare bene una tenda è utile a te e agli altri che ci dormiranno dentro”.

L’accoppiata scoutismo e militanza è interessante, attenua un certo radicalismo e aggiunge spirito comunitario, un aspetto che in Italia, con la fine dei partiti, sembra essersi perso.

Portone aperto

Nel 2016 il comune di Latina era in una fase di rinnovamento, dopo due commissariamenti consecutivi per corruzione e connivenza con la criminalità organizzata. Prima ancora c’erano stati i due mandati da sindaco di Ajmone Finestra, eletto la prima volta nel 1993 con il Movimento sociale italiano. Ma nel frattempo cresceva anche un movimento civico dal basso. Oggi Campagna sembra voler partecipare rappresentando la sua generazione e le giovani donne in particolare. “Chi può scappa da questa città, mancano opportunità di lavoro, offerta culturale, spazi di aggregazione. Sogno di contribuire a rendere questo posto un luogo dove rimanere”.

Tra i meriti che la maggioranza civica si attribuisce c’è quello di aver risvegliato la coscienza critica e la partecipazione dei cittadini. “Il portone del comune era chiuso. Abbiamo creato un sistema di patti di collaborazione, cioè accordi tra associazioni o gruppi di cittadini e il comune per prendersi cura delle cose”, spiega. “Se i beni sono di tutti, non vuol dire che non sono di nessuno o che se ne deve occupare solo l’istituzione. Beni comuni significa che facciamo un pezzettino a testa. C’era un tessuto vivo, andava solo cucito e formalizzato. Oggi la difficoltà è evitare che queste strutture si fossilizzino. È un processo”.

L’elenco di patti di collaborazione, forum, case di quartiere gestite dai cittadini è lungo, e ascoltarlo fa piacere.

Al primo turno delle ultime amministrative l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo ha preso più voti del sindaco uscente Coletta. La vittoria al secondo turno di Coletta segnala che c’è una base attiva che si mobilita per il cambiamento, ma il suo svantaggio al primo turno sottolinea che c’è ancora molto lavoro da fare. Naturalmente non tutto va bene: c’è la ragazza seduta a un bar che ferma Campagna per salutarla e complimentarsi per quello che sta facendo, ma ci sono anche i lavori della biblioteca comunale che vanno avanti da troppo tempo: “Ti sfido a trovare una sala dove presentare un libro a Latina senza dover pagare, qui mancano gli spazi”.

Un’idea di mondo

In Italia essere una giovane donna non aiuta, se si vuole fare politica. “Vedere riconosciuto il proprio lavoro è difficile”, afferma Campagna. “Ma hai una carica, e quella non te la possono togliere. Non si tratta di avere visibilità o potere, ma di vedere riconosciuto quello che fai”. Dopo pranzo andiamo davanti all’edificio che ospitava la Banca d’Italia, un pezzo di architettura monumentale razionalista che rischiava di diventare un centro commerciale ed è stato comprato dal comune. Si riuscirà a farne un centro culturale e di aggregazione come quelli che esistono in tante città europee e non solo? “Magari! Mi sto facendo in quattro, cercando idee, formule istituzionali, esperienze fatte altrove”.

Pochi anni fa l’Italia è stata governata da un leader giovane che doveva cambiare tutto. Poi quel leader è stato sconfitto da un movimento politico che doveva cambiare tutto. Come si fa a non farsi corrompere da questa politica e a non dimenticarsi perché si è cominciato? “‘So’ appena uscita dal cardiologo’ va bene come risposta? Sto finendo di studiare dopo aver preso la laurea triennale in amministrazione pubblica, mi mancano cinque esami per la magistrale e ho preso un master in amministrazione locale. A novembre ho vinto un concorso pubblico. Stasera i miei amici andranno a prendere un aperitivo, io no. E ho cominciato con dieci anni di ritardo a vedere Il trono di spade! Non ho tempo per le serie, ma questa ho dovuto vederla, altrimenti non capivo tutte quelle battute sugli intrighi della politica”. Il fatto di avere alle spalle la comunità di Noi - Latina coraggiosa, la lista civica che ha contribuito a far nascere, le dà grande motivazione. “C’è gente che ti ha dato fiducia e si aspetta lavoro”.

Oggi che i partiti hanno perso ogni capacità di essere presenti sul territorio e di coinvolgere e mettere in connessione i cittadini, chi fa politica in un centro medio-piccolo si sente solo. Mancano le grandi idee, gli ideali, e manca lo scambio con un centro che ti accompagni, osserva Campagna. “Ho difficoltà a riconoscermi in un partito o contenitore di quello che era il centrosinistra. Il mondo civico locale ti condanna all’isolamento. Ho partecipato ai primi passi di Visione comune, la rete trasversale che vuole unire giustizia sociale e climatica, e mi è piaciuto. L’idea che ci sia un luogo che raccoglie e connette è fondamentale. La sfida è provare a ricostruire una comunità non all’interno di un perimetro stabilito da un partito, ma attorno alla giustizia sociale e ambientale, al salario minimo, alla parità di genere. C’è un’idea di mondo dietro a queste cose e attorno a esse si può quantomeno costruire una rete, una casa comune, anche tra diversi. Il braccio di ferro sul catasto non è più importante dell’emergenza ambientale, qui a Latina l’Enea dice che potremmo finire sott’acqua, che ce ne facciamo della riforma del catasto se la casa finisce sott’acqua? Avere uno sguardo esclusivamente locale non ha senso. Guerra, covid, emergenza climatica: come rispondiamo, con l’orgoglio nazionale?”.

Eppure la politica locale riserva queste sorprese: ci sono persone, qui e là per l’Italia, che vorrebbero essere ascoltate, che a volte ottengono successi e che la politica nazionale ignora. L’impressione, dopo una buona fetta di pastiera, è che Valeria Campagna sia una di queste.

Da sapere
Il conto

Enoteca dell’Orologio
Piazza del Popolo 20, Latina

2 zuppette di cannellini, totani e cavolo nero € 28,00
2 paccheri al sugo di pesce € 28,00
1 pastiera € 7,00
Acqua € 2,00
2 caffè € 5,00

Totale € 70,00


Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it