I cinquant’anni della marcia di Selma

Il 7 marzo 1965 la polizia caricò i manifestanti durante la marcia da Selma a Montgomery, in Alabama, negli Stati Uniti. Seicento attivisti che chiedevano il diritto di voto dei neri furono attaccati mentre attraversavano l’Edmund Pettus bridge. La marcia è diventata un simbolo della storia dei diritti civili negli Stati Uniti

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In marcia per i diritti

La Steven Kasher gallery di New York presenta la mostra Selma march 1965 che con 150 fotografie ripercorre le tre marce da Selma a Montgomery, in Alabama, che galvanizzarono gli Stati Uniti e la lotta per i diritti civili. La rabbia, il caos e il coraggio dei protagonisti di questa storia sono raccontati in maniera nuova e complessa attraverso il lavoro di tre fotografi: James Barker, Spider Martin e Charles Moore.

Il 7 marzo 1965, a Selma, la polizia caricò i manifestanti che marciavano pacificamente, diretti verso Montgomery, la capitale dell’Alabama. Molti attivisti furono feriti e la giornata fu chiamata “Bloody sunday” suscitando critiche e indignazione in tutto il paese. Il 9 marzo cominciò una seconda marcia, nota come “Turnaround tuesday”, guidata da Martin Luther King. I 2.500 manifestanti raggiunsero l’Edmund Pettus bridge ma dovettero fermarsi e tornare indietro a causa di un ordine restrittivo che proibiva la manifestazione. Una terza e più fortunata marcia si tenne il 21 marzo. Questa volta i partecipanti riuscirono a raggiungere Montgomery quattro giorni dopo. Conquistata la capitale, King concluse l’impresa con il discorso How long, not long.

Selma march 1965 sarà aperta al pubblico fino al 18 aprile 2015.

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