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I cinquant’anni della marcia di Selma

Il 7 marzo 1965 la polizia caricò i manifestanti durante la marcia da Selma a Montgomery, in Alabama, negli Stati Uniti. Seicento attivisti che chiedevano il diritto di voto dei neri furono attaccati mentre attraversavano l’Edmund Pettus bridge. La marcia è diventata un simbolo della storia dei diritti civili negli Stati Uniti

Altri 2 aggiornamenti
Martin Luther King durante la marcia, a Selma, il 7 marzo 1965. (Spider Martin)
La polizia si prepara al confronto con i manifestanti, a Selma, il 7 marzo 1965. (Charles Moore)
Gli scontri a Selma, il 7 marzo 1965. (Charles Moore)
Gli attivisti Bob Mants, John Lewis, Hosea Williams e Andrew Young davanti alla chiesa metodista Brown chapel A.M.E. di Selma, il 7 marzo 1965. (Spider Martin)
Joan Baez, Henri Belafonte e altre persone del mondo dello spettacolo hanno partecipato alla marcia, a Selma, il 7 marzo 1965. (Charles Moore)
La polizia carica i manifestanti, a Selma, il 7 marzo 1965. (Charles Moore)
Hosea Williams e John Lewis discutono con la polizia, a Selma, il 7 marzo 1965. (Spider Martin)
Un manifestante tiene la bandiera statunitense al contrario, a Selma, il 7 marzo 1965. (Spider Martin)
Martin Luther King parla alla folla dopo gli scontri, a Selma, il 7 marzo 1965. (Spider Martin)
Nel seminterrato della Brown chapel, a Selma, il 21 marzo 1965. (James H. Barker)
La marcia nelle strade di Montgomery, il 24 marzo 1965. (James H. Barker)
Montgomery, il 25 marzo 1965. (James H. Barker)

In marcia per i diritti

La Steven Kasher gallery di New York presenta la mostra Selma march 1965 che con 150 fotografie ripercorre le tre marce da Selma a Montgomery, in Alabama, che galvanizzarono gli Stati Uniti e la lotta per i diritti civili. La rabbia, il caos e il coraggio dei protagonisti di questa storia sono raccontati in maniera nuova e complessa attraverso il lavoro di tre fotografi: James Barker, Spider Martin e Charles Moore.

Il 7 marzo 1965, a Selma, la polizia caricò i manifestanti che marciavano pacificamente, diretti verso Montgomery, la capitale dell’Alabama. Molti attivisti furono feriti e la giornata fu chiamata “Bloody sunday” suscitando critiche e indignazione in tutto il paese. Il 9 marzo cominciò una seconda marcia, nota come “Turnaround tuesday”, guidata da Martin Luther King. I 2.500 manifestanti raggiunsero l’Edmund Pettus bridge ma dovettero fermarsi e tornare indietro a causa di un ordine restrittivo che proibiva la manifestazione. Una terza e più fortunata marcia si tenne il 21 marzo. Questa volta i partecipanti riuscirono a raggiungere Montgomery quattro giorni dopo. Conquistata la capitale, King concluse l’impresa con il discorso How long, not long.

Selma march 1965 sarà aperta al pubblico fino al 18 aprile 2015.

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