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<em>Dangerous fence</em>, Londra, 1954. (Marc Riboud, Magnum)
Pechino, 1957. (Marc Riboud, Magnum)
Sciopero degli scaricatori a Londra, 1954. (Marc Riboud, Magnum)
Inghilterra, 1954. (Marc Riboud, Magnum)
Stazione di Saint-Lazare, Parigi, 1983. (Marc Riboud, Magnum)
Periferia di Parigi, 1953. (Marc Riboud, Magnum)
La città proibita sotto la neve, Pechino, 1957. (Marc Riboud, Magnum)
Inghilterra, 1954. (Marc Riboud, Magnum)
Pechino, 1957. (Marc Riboud, Magnum)
Ballo all’accademia di belle arti di Parigi, 1952. (Marc Riboud, Magnum)

L’ossessione di Marc Riboud

“Più che un mestiere per me la fotografia è sempre stata una passione, una passione molto vicina all’ossessione”, racconta di sé Marc Riboud.

La carriera del fotografo francese comincia nel 1951 quando si trasferisce a Parigi e incontra Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, i fondatori dell’agenzia Magnum di cui Riboud diventerà presidente nel 1976 e di cui farà parte per quasi trent’anni.

Nato a Lione nel 1923, è uno dei pochi fotografi europei ad aver visitato e documentato la Cina durante la rivoluzione culturale di Mao Zedong, e ad aver seguito la guerra del Vietnam da entrambi i punti di vista, quello vietnamita e quello statunitense.

La galleria Atlas di Londra ospita la mostra Paris to Peking, una raccolta di immagini tratte dall’archivio del fotografo, che raccontano il percorso dell’autore attraverso i suoi reportage in Medio Oriente e in Afghanistan negli anni cinquanta, poi in India dove ha vissuto per un anno e infine in Cina, dove arrivò nel 1957.

La mostra sarà aperta dal 26 marzo al 9 maggio 2015.

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