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I fedeli dela moschea di piazza Mercato, l’Associazione culturale islamica Zayd Ibn Thabit, pregano in strada. (Giacomo Acunzo)
Giovanni Persico, napoletano musulmano, gestisce una bottega insieme alla sua moglie somala, davanti a pizza Mercato. (Giacomo Acunzo)
Agostino Yasin Gentile, imam napoletano, in una moschea di Eboli. (Giacomo Acunzo)
Un barbiere musulmano nel quartiere Mercato. (Giacomo Acunzo)
Danilo Alì Marraffino in arte ‘O Tre, rapper del duo hip hop Annurà. Nato a Napoli, studia al conservatorio Cimarosa di Avellino. Si è convertito all’islam dodici anni fa. (Giacomo Acunzo)
Donne in preghiera fuori dalla moschea di piazza Mercato. (Giacomo Acunzo)
All’interno della moschea di piazza Mercato. (Giacomo Acunzo)
Durante il wudù (l’abluzione), un lavaggio rituale a scopo di purificazione, nella moschea di piazza Mercato. (Giacomo Acunzo)
Salah Eddine Hichami, marocchino, responsabile dell’associazione dei Giovani musulmani di Napoli. (Giacomo Acunzo)
Il venerdì è il giorno in cui i musulmani si recano alla moschea per la preghiera pubblica (Jumuʿa). A causa degli spazi ridotti, molti fedeli pregano nella strada accanto alla moschea. (Giacomo Acunzo)

L’islam tra le strade di Napoli

L’islam è la seconda religione in Italia per numero di fedeli, ma a causa della sua realtà frammentata non ha ancora raggiunto un’intesa con lo stato italiano. Le moschee spesso nascono come associazioni culturali e la mancanza di istituzioni ufficialmente riconosciute e rappresentative genera molte incertezze.

A Napoli, da sempre crocevia di popoli e culture, la situazione non è diversa: nonostante i cinquantamila musulmani presenti nel capoluogo campano, non esiste né una grande moschea né un cimitero consacrato alla sepoltura secondo il rito islamico.

Eppure, nel corso dei secoli, differenti influenze si sono radicate nel tessuto sociale, rendendolo un luogo aperto alla contaminazione e incline all’ospitalità. Complice la presenza dell’università Orientale e la sua posizione geografica, Napoli è stata uno degli approdi favoriti per i tanti musulmani giunti dalle altre sponde del Mediterraneo. Inoltre la forte presenza islamica ha favorito, negli ultimi decenni, un aumento considerevole delle conversioni e il fenomeno è diventato così rilevante che uno dei maggiori luoghi di culto cittadini è diretto da due italiani, Agostino Yasin Gentile e Massimo Abdallah Cozzolino. Si tratta della moschea di piazza Mercato, oggi luogo di diffusione della cultura islamica e presidio di prima accoglienza per i migranti.

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