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Primo caso di mers in Thailandia

Ha contratto il virus un uomo di 75 anni, che proveniva dal Medio Oriente e ha viaggiato per tutto il paese asiatico con la famiglia. In Corea del sud sono già morte 23 persone

Altri 10 aggiornamenti
Una coppia a Seoul, il 9 giugno. (Ed Jones, Afp)
Un ragazzo si guarda nello specchio di un edificio in un vicolo di Seoul, il 9 giugno. (Ed Jones, Afp)
Nel parco Yeouido di Seoul, il 7 giugno. (Ed Jones, Afp)
Turisti vicino al palazzo Gyeongbokgung di Seoul, il 3 giugno. (Ed Jones, Afp)
Vicino al ponte Wonhyo di Seoul, il 7 giugno. (Ed Jones, Afp)
Il controllo della temperatura corporea fuori dalla scuola elementare Sungshin di Seoul, l’8 giugno. (Ed Jones, Afp)
In un museo di Seoul, il 9 giugno. (Ed Jones, Afp)
Una donna riposa su una panchina del parco Yeouido di Seoul, il 7 giugno. (Ed Jones, Afp)
Una ragazza controlla il telefono in una strada di Seoul, il 9 giugno. (Ed Jones, Afp)
Medici e infermieri del Seoul medical center davanti all’ospedale durante una visita organizzata per i giornalisti, il 10 giugno. (Ed Jones, Afp)
Una coppia sotto un ponte vicino al parco Yeouido di Seoul, il 7 giugno. (Ed Jones, Afp)

Sindrome mediorientale

Il presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, ha cancellato una sua visita ufficiale negli Stati Uniti dopo l’annuncio della nona vittima nel paese dell’epidemia di sindrome respiratoria mediorientale (mers), che in un mese ha già contagiato 109 persone.

La diffusione del virus mers in Corea del Sud è la più grave dopo quella registrata in Arabia Saudita, dove il virus è stato identificato per la prima volta nel giugno del 2012. Da allora, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono stati nel mondo 1.195 casi confermati e 448 morti. Secondo The Lancet, la persistenza del virus in Medio Oriente e la sua continua diffusione in altri paesi, a tre anni dall’isolamento del virus, indica che i sistemi sanitari pubblici non sono adeguati al controllo di queste minacce.

Il virus mers provoca una malattia respiratoria e si manifesta con febbre, tosse, difficoltà nella respirazione, disturbi gastrointestinali e insufficienza renale. Poiché non esistono vaccini o trattamenti specifici, è fatale in circa il 36 per cento dei casi.

Il fotografo dell’Afp Ed Jones ha scattato le foto a Seoul tra il 3 e il 10 giugno 2015.

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