Manchester perduta
Per la prima volta Londra dedica una mostra a Shirley Baker (1932-2014), fotografa britannica che ha documentato il declino urbano nel suo paese a partire dalla seconda metà del novecento.
Nonostante sia stata l’unica donna a occuparsi di street photography nel Regno Unito degli anni sessanta, non ha mai ricevuto grande attenzione da parte di critica e pubblico. La mostra Women, children e loitering men è un’occasione per conoscere l’opera di Baker, concentrata soprattutto sulla classe operaia che viveva nell’area di Manchester tra il 1961 e il 1981.
La fotografa ha documentato le periferie della città prima che fossero abbattute per costruire nuovi complessi residenziali, sostituendo le tipiche raw houses basse con i mattoncini rossi anneriti dall’inquinamento industriale. Intere famiglie vivevano in due stanze senza bagno. Dopo gli sgomberi, questi quartieri furono completamente distrutti, diventando località fantasma dove i bambini giocavano tra le macerie. In un’intervista al Guardian nel 2012, Baker ricordava quei giorni: “Tiravano giù intere strade e le davano alle fiamme anche se erano ancora abitate. Dopo gli sgomberi i bambini entravano negli edifici vuoti, continuando loro stessi il processo di distruzione. Non c’erano tutele per la sicurezza e la salute, i bambini potevano fare quello che volevano. E io li ho ritratti così, senza mai metterli in posa”.
Shirley Baker - Women, children e loitering men sarà aperta al pubblico presso la Photographers’gallery fino al 20 settembre 2015.