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Walé, 2ème regard. Professionisti, categoria ritratto. (Patrick Wilcoq, Sony world photography awards)
Too much practice. Open, categoria split second. (Khairel Anuar Che Ani, Sony world photography awards)
The philosopher. Professionisti, categoria staged. (Juliette Blanchard, Sony world photography awards)
A look behind El Salvador’s new iron fist approach. Professionisti, categoria temi di attualità. (Marielle van Uitert, Sony world photography awards)
Flesh love returns. Professionisti, categoria staged. (Photographer Hal, Sony world photography awards)
The selfie project. Professionisti, categoria staged. (Kristoffer Eliassen, Sony world photography awards)
Les bronzeurs. Professionisti, categoria candid. (Alexandre Pruvost, Sony world photography awards)
Way-out Miami. Professionisti, categoria candid. (Giancarlo Ceraudo, Sony world photography awards)
Running away with the circus. Professionisti, categoria vita quotidiana. (Stephanie Sinclair, Sony world photography awards)
Towards to the past. Professionisti, categoria vita quotidiana. (Anton Unitsyn, Sony world photography awards)
Larung Gar. Open, categoria architettura. (Attila Balogh, Sony world photography awards)
Made in Korea. Professionisti, categoria persone. (Filippo Venturi, Sony world photography awards)
Iconic B. Professionisti, categoria staged. (Alberto Alicata, Sony world photography awards)
#365, unpacked. Professionisti, categoria pubblicità. (Antoine Repessé, Sony world photography awards)
Joy for all ages. Professionisti, categoria candid. (Andrea Rossato, Sony world photography awards)
Picasso’s women. Professionisti, categoria staged. (Cristina Vatielli, Sony world photography awards)

In finale ai Sony awards

Il 23 febbraio la giura dei Sony world photography awards ha annunciato i finalisti del suo concorso annuale in tutte le categorie, professionisti, open e giovani. Tra i fotografi scelti ventotto sono italiani, e questo fa dell’Italia il paese con il maggiore numero di finalisti.

I Sony world photography awards si sono imposti in questi anni come uno dei concorsi fotografici più importanti del mondo. Quest’anno è stato battuto un nuovo record di iscrizioni, con 230.103 immagini provenienti da 186 paesi. Per la selezione dei finalisti la giuria ha voluto dare spazio all’originalità e all’empatia. Tra le migliaia di immagini, è stato dato risalto a un approccio più intimo nel raccontare storie, ai principali temi di attualità come il conflitto ucraino e la crisi dei migranti, e all’uso di nuove tecnologie per scattare, come i droni.

Nel reportage, alcuni dei temi proposti dagli italiani sono stati la marginalizzazione della comunità rom (Valerio Bispuri), i migranti (Alessandro Penso, Gabriele Micalizzi e Francesco Fratto), la violazione dei diritti delle donne in Kenya (Simona Ghizzoni), i matrimoni forzati tra i richiedenti asilo siriani in Libano (Laura Aggio Caldon) e i sopravvissuti al virus ebola in Africa (Marcello Bonfanti).

Nelle categorie artistiche si impongono i tributi all’arte stessa, come nel lavoro di Alberto Alicata, che reinventa gli scatti più famosi di Irving Penn e Mario Testino usando delle Barbie, oppure le muse di Picasso rielaborate nei posati di Cristina Vatielli. Nelle categorie open e giovani, riservate ai non professionisti, prevalgono le foto di paesaggio prese dall’alto o con il formato panoramico.

Tutti i finalisti sono ora in attesa di scoprire chi vincerà il premio assoluto, l’Iris d’or, che sarà annunciato a Londra il prossimo 21 aprile.

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