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Due donne che hanno subìto violenza sessuale durante l’addestramento. Non hanno denunciato l’aggressione fino a quando non hanno incontrato una terza vittima. Nella foto sono nella camera d’albergo a Washington, il 18 aprile 2013, dopo aver partecipato a un incontro sulla violenza sessuale negli ambienti militari. (Mary F. Calvert)
Una veterana vittima di violenza sessuale nella sua casa a Spring Hill, Florida, il 5 gennaio 2014. (Mary F. Calvert)
Una donna mostra il diario di sua figlia, una veterana che si è suicidata dopo aver subìto violenza sessuale. La foto è stata scattata a Alliance, Ohio, il 1 marzo 2014. (Mary F. Calvert)
Una veterana diventata senza fissa dimora dopo una depressione causata dalle aggressioni sessuali subìte durante l’addestramento militare. Vive in auto da due anni. La foto è stata scattata il 1 dicembre 2014. (Mary F. Calvert)
Una soldata che è stata violentata nel corso di una festa a cui è stata obbligata a partecipare dopo una cerimonia militare. Ha vissuto dieci anni come senza fissa dimora e ora riceve aiuti statali e vive a Los Angeles, California, in un appartamento. La foto è stata scattata il 29 novembre 2014. (Mary F. Calvert)
Una veterana a Coatesville, in Pennsylvania, il 24 marzo 2015. Vive in una residenza per le veterane senzatetto. Quando era nell’esercito, era sposata con un soldato che la picchiava e la violentava. (Mary F. Calvert)
Una soldata porta un manifesto con la storia della violenza sessuale che ha subitò, per appenderlo su un ponte accanto a una stazione militare di San Diego, il 21 aprile 2014. (Mary F. Calvert)
Howie e Laurel Borowick nella loro camera da letto a New York, l’ 8 marzo 2013. (Nancy Borowick)
Howie e Laurel Borowick ricevono notizie dall’oncologo, a New York, l’8 marzo 2013. (Nancy Borowick)
Laurel, New York, il 26 novembre 2014. (Nancy Borowick)
Laurel non parla più. Suo figlio Matthew accanto al suo letto, a New York, il 3 dicembre 2014. (Nancy Borowick)
Howie e Laurel Borowick pianificano i loro funerali a New York, il 30 marzo 2013. (Nancy Borowick)
La famiglia Borowick, New York, l’8 dicembre 2014. (Nancy Borowick)
Prima della celebrazione del 70° compleanno di Kim Jong- il a Pyongyang, Corea del Nord, 16 febbraio 2012. (David Guttenfelder)
Un festival dei fiori a Pyongyang, Corea del Nord, il 24 luglio 2013. (David Guttenfelder)
Pyongyang, Corea del Nord, il 12 aprile 2011. (David Guttenfelder)
Una soldata che lavora come guida in una foresta vicino al monte Paektu, Corea del Nord, il 4 aprile 2012. (David Guttenfelder)
L’auditorium di una scuola di Pyongyang, Corea del Nord, 27 febbraio 2008. (David Guttenfelder)
Un campo di grano nella contea di Songchon, Corea del Nord, il 13 agosto 2012. (David Guttenfelder)
Kaesŏng, Corea del Nord, 24 aprile 2013. (David Guttenfelder)

Storie di vita e d’amore premiate al World press photo

Il 29 aprile il museo di Roma in Trastevere inaugura la mostra dedicata ai vincitori del World press photo, il più importante premio di fotogiornalismo al mondo. Un concorso che racconta, attraverso le immagini vincitrici, gli eventi di attualità più significativi dell’anno, ma premia anche progetti più lunghi, di fotografi che hanno affrontato temi legati a storie personali, nella categoria Progetti a lungo termine.

Quest’anno, alla sua 59ª edizione, il primo premio di questa categoria è stato assegnato alla fotogiornalista Mary F. Calvert, che ha raccontato la storia delle donne che hanno subìto un’aggressione sessuale nell’esercito degli Stati Uniti. Nel 2014 i casi di aggressioni sessuali denunciati sono stati 6.131, in crescita dal 2012. Inoltre, le donne veterane sono quelle che più di tutte ingrossano le file delle senza fissa dimora nel paese: hanno quattro volte più probabilità di vivere per strada rispetto alle donne civili. Calvert, che proviene da una famiglia di formazione militare, ha raccontato la vita di alcune di queste veterane e ha scoperto che hanno formato una rete di sostegno per raccontarsi le proprie esperienze

Il secondo premio è andato alla fotografa Nancy Borowick, che ha raccontato la storia dei suoi genitori, Howie e Laurel, durante gli ultimi mesi della loro malattia. Sposati da 34 anni, a entrambi era stato diagnostico un tumore. Howie nel 2012 aveva scoperto di avere un cancro al pancreas già a livello avanzato mentre a Laurel, 17 anni prima, era stato diagnosticato un cancro al seno. Howie è morto un anno e mezzo dopo la diagnosi. Laurel è morta nel 2014. Borowick li ha fotografati nell’ultimo periodo della loro vita insieme: “I miei genitori hanno passato i loro ultimi mesi creando nuovi ricordi invece di farsi schiacciare dalla malattia. E mi hanno fatto un ultimo, grande regalo: mi hanno permesso di raccontare la loro storia, una storia d’amore, di vita e di morte”.

Il fotogiornalista David Guttenfelder si è aggiudicato il terzo premio, con il suo lavoro in Corea del Nord. Guttenfelder è un fotoreporter statunitense che ha lavorato per vent’anni con l’Associated Press. Ha vinto sette World press photo e ha contribuito all’apertura degli uffici Ap in Corea del Nord. Guttenfelder è riuscito a entrare in un paese dove i mezzi d’informazione sono severamente controllati, e per quelli stranieri è quasi del tutto impossibile accedere alla famiglia Kim, che domina nel paese da più di sessant’anni, e all’attuale presidente Kim Jong-un. Guttenfelder è stato in Corea del Nord più di quaranta volte, tra il 2008 e il 2015, e ne ha raccontato non solo gli eventi pubblici, ma anche la vita quotidiana nelle città e nelle campagne.

La mostra a Roma durerà fino al 29 maggio 2016.

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