La Francia a secco
Il rifiuto del governo socialista di ritirare la riforma del lavoro – contestata da sindacati e studenti ma già approvata dal parlamento – ha portato a nuove mobilitazioni in tutta la Francia. I lavoratori delle raffinerie sono in sciopero dal 23 maggio e tutti gli otto impianti attivi sul territorio francese sono rimasti chiusi: dopo due giorni, due pompe di benzina su dieci sono a secco.
Per cercare di sbloccare la situazione, la polizia ha forzato i picchetti davanti ad alcuni impianti. Questa mattina le forze dell’ordine sono intervenute a Douchy-les-Mines, nella Francia settentrionale. Ieri hanno allontanato i manifestanti che bloccavano l’accesso alla raffineria Esso e al deposito di carburante di Fos-sur-Mer, vicino a Marsiglia. Ci sono volute due ore per disperdere i lavoratori in sciopero, e solo usando gli idranti gli agenti sono riusciti a riaprire la via d’ingresso alla struttura.
Oggi scioperano anche i ferrovieri. Nei prossimi giorni sono previste agitazioni tra i lavoratori dell’aviazione civile e delle centrali nucleari.
Le foto sono state scattate dai fotografi dell’Afp tra il 24 e il 25 maggio 2016.