Le variazioni di Frank Horvat
Please don’t smile è il titolo della mostra organizzata dalla galleria Fahey/Klein di Los Angeles e dedicata al fotografo Frank Horvat, prendendo spunto dal recente volume monografico (Hatje Kanz 2015) a lui dedicato, che si concentra sul suo approccio rivoluzionario alla fotografia di moda. Combinando una sensibilità da fotogiornalista con uno spiccato humor visivo, Horvat è riuscito a creare immagini che si distanziano notevolmente dalla produzione più convenzionale di molti colleghi.
Nato in Croazia nel 1928, Horvat ha vissuto in diverse parti del mondo, dall’Italia al Pakistan fino agli Stati Uniti. Dal 1955 si stabilisce in Francia. Qualche anno prima, nel 1950, aveva incontrato Henri Cartier-Bresson, che era diventato un punto di riferimento essenziale nella sua carriera. Il fotografo francese gli consiglia di sostituire il medio formato della sua Rollei con una fotocamera Leica 35 mm, con cui riesce a essere più libero e veloce nello scatto. Dopo qualche esperienza nel reportage, dal 1957 si dedica alla moda con uno spirito personale e innovativo.
Horvat preferisce portare le modelle fuori dello studio fotografico, alleggerirle dal trucco e dalle pose stereotipate: “Le mie foto erano pubblicate perché la moda prêt-à-porter doveva essere più realistica e questo i direttori delle riviste lo sapevano bene”, racconta. Laurent Rouvrais, assistente del fotografo negli anni settanta e ottanta, descrive così il suo metodo: “Voleva che le modelle trovassero un atteggiamento tutto loro e una volta che l’avessero trovato, suggeriva qualche piccola variazione, nella posizione del collo, delle spalle, delle dita”, e aggiunge: “Horvat desiderava che avessero una presenza forte. Ecco perché nelle sue foto le modelle non sembrano mai stupide”.
La mostra Please don’t smile sarà aperta al pubblico fino al 9 luglio 2016.