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Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)
Dalla mostra Truman Capote’s Brooklyn: the lost photographs of David Attie. (David Attie)

A spasso per Brooklyn con Truman Capote

Eli Attie era un adolescente quando suo padre, il fotografo David Attie, morì, nel 1982. Solo nel 2012 ha scoperto su internet che da giovane aveva lavorato insieme allo scrittore Truman Capote.

Era stato inizialmente Alexey Brodovitch, il direttore artistico di Harper’s Bazaar, a chiedere ad Attie di scattare delle foto per illustrare un adattamento di Colazione da Tiffany di Capote per la rivista. Attie lavorò per mesi per costruire il suo racconto, ma non uscì mai su Harper’s Bazaar, e solo una di quelle immagini fu pubblicata su Esquire. Qualche tempo dopo, la rivista Holiday scelse di nuovo Attie per scattare le immagini che avrebbero accompagnato un racconto di Capote sulla vita nel quartiere di Brooklyn.

Era il 1958, e il giovane fotografo, che era nato proprio a Brooklyn, trascorse insieme allo scrittore una giornata, passegiando per il quartiere, da Brooklyn Heights a Dumbo. Capote posò per Attie e lo portò in alcuni dei suoi luoghi preferiti. Il lavoro di quella giornata fu pubblicato sul numero di Holiday del febbraio del 1959.

Elie Attie ha trovato quelle foto in una scatola con sopra scritto “Holiday, Capote, A3/58” e che conteneva ottocento negativi: “C’è tantissimo materiale nel suo archivio. Bisogna solo dargli forma. Per me è come un viaggio nella vita di mio padre e nel suo lavoro. E credo che tante di quelle immagini comunichino molto di più oggi di quando le ha scattate”.

Una selezione delle immagini nate dalla collaborazione con Truman Capote è esposta alla Brooklyn historical society di New York fino a luglio del 2017.

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