×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Lo stadio Maracanã, il 18 gennaio 2017. La struttura è in uno stato di abbandono a causa di problemi contrattuali ed è chiusa ai turisti. (Vanderlei Almeida, Afp)
Poltrone a bordo campo nello stadio Maracanã, il 2 febbraio 2017. (Silvia Izquierdo, Ap/Ansa)
Una parete all’interno dello stadio dove era appeso un televisore e che è stato rubato, il 2 febbbraio 2017. (Silvia Izquierdo, Ap/Ansa)
Una pila di sedili nello stadio Maracanã, il 2 febbraio 2017. (Silvia Izquierdo, Ap/Ansa)
Il campo da golf usato durante le Olimpiadi, il 15 gennaio 2017. (Nacho Doce, Reuters/Contrasto)
Lo stadio olimpico acquatico di Rio de Janeiro, il 9 febbraio 2017. (Pilar Olivares, Reuters/Contrasto)
Davanti al complesso sportivo Deodoro, il 7 febbraio 2017. Sul cartello è scritto “Siamo chiusi per lavori alla piscina, torneremo a gennaio. Buon Natale e felice anno nuovo”. (Pilar Olivares, Reuters/Contrasto)
Il parco olimpico, il 15 gennaio 2017. (Nacho Doce, Reuters/Contrasto)
L’arena Carioca, il 9 febbraio 2017. (Pilar Olivares, Reuters/Contrasto)
Lo stadio del tennis, riaperto dopo mesi, per una partita amichevole di beach volley, il 9 febbraio 2017. Secondo il quotidiano brasiliano O Globo, gli spettatori erano sconvolti dalle condizioni in cui si trovava lo stadio. (Pilar Olivares, Reuters/Contrasto)

La triste eredità dei Giochi di Rio

A soli sei mesi dalla fine dei giochi di Rio 2016, una serie di importanti siti olimpici sono caduti in uno stato di abbandono. Dalla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi, lo stadio Maracanã è stato saccheggiato, molte strutture sono state chiuse e il circuito da golf olimpico è in decadenza.

La rovina più grave è visibile al Maracanã, scrive il Guardian. Qui i vermi hanno danneggiato la superficie erbosa, ormai quasi sparita, le finestre all’interno dello stadio sono state rotte, i fili di rame rubati da pareti e soffitti e il 10 per cento dei 78mila seggi sono stati divelti. Alla fine di gennaio, l’azienda elettrica locale ha tagliato la corrente allo stadio in risposta alle fatture non pagate, pari a tre milioni di real (940mila dollari).

Il campo da golf – costato venti milioni di dollari – sta lottando per attirare nuovi giocatori. Quattro altre strutture olimpiche – due arene, il centro del tennis e il velodromo – non sono riuscite ad attrarre nuovi operatori a seguito della conclusione dei Giochi, il che significa l’intera struttura è stata di fatto chiusa e resta fuori portata per la comunità locale.

Finiti i Giochi l’area olimpica, che si trova nella zona occidentale di Rio, doveva essere trasformata in un parco e in un’area ricreativa. Ma il municipio l’ha chiusa. Il villaggio degli atleti – un’area di 800mila metri quadrati – è ancora aperto, ma si è dimostrata una scelta abitativa poco desiderabile e proibitiva per i residenti locali.

Secondo uno studio di Amnesty international le Olimpiadi di Rio lasciano “l’eredità opaca di una città in cui l’emarginazione e la discriminazione sono radicate e dove le violazioni dei diritti umani sono numerose, visto che la violenza è sempre parte del panorama”.

Circa 80mila poveri sono stati cacciati dalle loro case per far posto ai Giochi, accusa Theresa Williamson dell’ong Catalytic communities. “La maggior parte di loro ora vive in situazioni peggiori di prima, e questi erano già i più poveri in una città conn grandi disuguaglianze”, continua Williamson.

L’unica eredità olimpica concreta sono alcuni miglioramenti del trasporto pubblico, soprattutto nelle zone ricche. “Queste sono le uniche eredità che si possono dire positive… Tutto il resto è molto negativo. Le persone stanno male. Chiunque si incontri, sta lottando per qualcosa”.

pubblicità