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Durante la campagna elettorale di Donald Trump a Manchester, New Hampshire, 7 novembre 2016. (Christopher Morris)
Sostenitori di Donald Trump a Manchester, New Hampshire, 7 novembre 2016. (Christopher Morris)
Orlando, Florida, ottobre 2016. (Christopher Morris)
Lakeland, Florida, ottobre 2016. (Christopher Morris)
Una volontaria durante la campagna elettorale di Donald Trump, ottobre 2016. (Christopher Morris)
Alla vigilia delle elezioni, Manchester, New Hampshire, 7 novembre 2016. (Christopher Morris)
Orlando, Florida, ottobre 2016. (Christopher Morris)
Manchester, New Hampshire, 7 novembre 2016. (Christopher Morris)
New York, 20 gennaio 2017. (Christopher Morris)
Durante la convention dei repubblicani a Cleveland, Ohio, luglio 2016. (Christopher Morris)

Nel mondo di Donald Trump

Trump è il titolo di una mostra dedicata al fotografo statunitense Christopher Morris, ospitata dalla galleria Linke a Milano dal 4 maggio all’11 giugno 2017.

L’esposizione presenta una selezione di foto scattate da Morris ai sostenitori di Trump durante la campagna per le presidenziali e una serie di ritratti in bianco e nero del nuovo presidente degli Stati Uniti in cui la sua espressività assume un aspetto quasi caricaturale.

Accanto alle foto, la mostra presenta i video in slow motion che Morris ha realizzato ai candidati alle elezioni del 2016 con una macchina fotografica in grado di riprendere a una velocità di 720 fotogrammi al secondo. “Se il video fosse a velocità reale sarebbe semplicemente una cronaca e la situazione sarebbe leggibile per quello che è; rallentandolo, i singoli movimenti si decontestualizzano, si sganciano dalla narrazione di fondo e si mostrano per quello che sono, nella loro idiozia. Ogni gesto assume una qualità teatrale, e come nel teatro qualsiasi movimento diventa ipersignificante”, spiega la curatrice della mostra Alessia Glaviano.

Dal 2000 al 2009, Morris ha seguito la Casa Bianca per la rivista statunitense Time. I suoi due libri, My America del 2006 e Americans del 2012, hanno trasformato il modo di fotografare il mondo della politica e hanno influenzato generazioni di fotografi, sfumando i confini tra il fotogiornalismo e l’arte.

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