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Leonard Cohen, Milano, 1989. (Guido Harari)
B.B. King, Lugano, 1990. (Guido Harari)
Fabrizio De André, Bologna, 1979. (Guido Harari)
Joni Mitchell, Los Angeles, 1991. (Guido Harari)
Nick Cave, Milano, 1994. (Guido Harari)
Laurie Anderson e Lou Reed, Torino, 2002. (Guido Harari)
Peter Gabriel, Sanremo, 1983. (Guido Harari)
Patti Smith, Bollate, 1996. (Guido Harari)
Tom Waits, Mantello, Parigi, 1992. (Guido Harari)
Paolo Conte, Milano, 1996. (Guido Harari)

Il muro del suono di Guido Harari

Guido Harari è conosciuto in tutto il mondo per i ritratti scattati ai musicisti della scena internazionale. Come quello in cui Laurie Anderson e Lou Reed si abbracciano a occhi chiusi in un momento di tenerezza o quello con cui è riuscito a catturare l’autoironia di Leonard Cohen.

“Nei miei sogni mi piacerebbe cambiare stile ogni volta che fotografo un artista. Lavorando con le celebrità il problema è che hai visto già tante altre immagini in cui sono state ritratte, hai già un sacco di informazioni. È necessario trovare qualcosa di diverso, prendere una strada nuova”, ha spiegato Harari.

Negli oltre quarant’anni di carriera, Harari è stato il fotografo personale di personaggi come Lou Reed, Bob Dylan e Kate Bush, con cui ha lavorato tra il 1982 e il 1993. Dalla loro collaborazione è nato il libro The Kate inside (2016).

La Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (in provincia di Cuneo) presenta una mostra di cinquanta fotografie che Harari ha scattato tra il 1976 e il 2013. L’obiettivo è offrire una panoramica sullo stile e lo sguardo del fotografo che è riuscito sempre a mostrare i lati meno noti delle personalità degli artisti che ha incontrato. Il titolo della mostra è Wall of sound 10 e riprende il nome della galleria che Harari ha aperto nel 2011 ad Alba.

La mostra a Monforte d’Alba sarà aperta fino al 2 settembre 2017.

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