×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Nascondino. Ospedale san Camillo, reparto pediatria, Ouagadougou, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)
Una giovane coppia aspetta che la loro figlia sia visitata nel reparto di pediatria dell’ospedale san Camillo a Ouagadougou, Burkina Faso, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)
Madame Coulibaly Agnés ha contratto il virus dell’hiv nel 2003 da suo marito che è morto di aids nel 1993 all’età di 41 anni. Ouagadougou, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)
Adjara 16 anni, vittima di un matrimonio forzato. Quartiere di Nioko 1, centro di accoglienza di Keego nella provincia di Kadiogo, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)
Rachid, 12 anni, Ouagadougou, febbraio 2017. Ha subito violenze sessuali da un uomo di 47 anni. (Francesco Cocco, Contrasto)
Clarisse, 23 anni, con la figlia Aghate di 8 anni nella stanza in cui vivono nel centro di aiuto dell’associazione Sos mère fille, Ouagadougou, febbraio 2017. Fondata dal 2006, l’associazione si occupa delle madri rimaste incinte a causa di abusi o povertà. (Francesco Cocco, Contrasto)
Ospedale san Camillo, reparto maternità, Ouagadougou, febbraio 2017. Ogni anno più di duemila donne muoiono in Burkina Faso per complicazioni legate alla gravidanza e al parto. (Francesco Cocco, Contrasto)
Ospedale San Camillo. Reparto malattie infettive, ospedale san Camillo, Ouagadougou, febbraio 2017. Una paziente riceve le informazioni sul dosaggio degli antiretrovirali. (Francesco Cocco, Contrasto)
Sedego, 52 anni, malato di aids dal 2006. Fa il volontario portando gli antiretrovirali ad altre persone che hanno contratto il virus nella sua zona. Ziniaré, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)
Una prostituta in un bordello nel quartiere di Pagalayiri, Ouagadougou, febbraio 2017. (Francesco Cocco, Contrasto)

Storie dal Burkina Faso

Hanno tra i 16 e 19 anni, vivono nella provincia di Kadiogo, in Burkina Faso, e sono ospiti di un centro di accoglienza per donne e ragazze che hanno subìto violenza o scappano da matrimoni forzati. Ma ci sono anche uomini e bambini che aspettano di essere visitati negli ospedali locali e prostitute minorenni che lavorano nei bordelli della città. Sono alcuni dei protagonisti delle immagini scattate dal fotografo Francesco Cocco nel febbraio del 2017.

Il suo progetto, intitolato Burkinabé, racconta uno dei paesi più poveri dell’Africa, dove almeno 95mila persone vivono con il virus dell’hiv, ed è stato realizzato in collaborazione con l’osservatorio AiDS–Aids diritti salute e Aidos–Associazione italiana donne per lo sviluppo.

Anche se l’ultimo rapporto dell’Unaids, l’agenzia delle Nazioni Unite, indica che negli ultimi dieci anni nel mondo sono diminuiti le morti legate all’aids, sono ancora molti i malati che non hanno accesso a farmaci e terapie, soprattutto nelle zone rurali.

La mostra con le foto di Cocco è esposta a Officine fotografiche a Roma fino al 2o ottobre. Realizzata in collaborazione con Contrasto, è curata da Giulia Tornari.

pubblicità