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Prostitute arrestate durante una retata nel ristorante Carolina Pines su Melrose avenue, 1957 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Un sospetto fermato da un agente di polizia, 1934 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
L’attrice Betty Rowland nel backstage delle Follies, 1938 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Detective nell’abitazione dell’attrice Carole Landis, trovata morta per overdose da Seconal, 1948. (Jim Heimann collection/Taschen)
La vittima di un’aggressione sessuale mostra i segni della violenza, 1938 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Prove di un omicidio negli uffici della polizia, 1930 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Un detective con l’arma del delitto, 1940 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Un barista ucciso in una rapina, 1940 circa. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)
Due sospetti arrestati nel centro della città, 1955. (Jim Heimann collection/Taschen)
James “Two Gun” Davis, 1937. L’agente era l’emblema della corruzione nella polizia di Los Angeles. (Cliff Wesselmann/Per gentile concessione di Gregory Paul Williams, Bl Press Llc/Taschen)

Nella città del peccato

Dark city è un nuovo libro che ricostruisce una particolare storia visiva di Los Angeles, che da scintillante città delle meraviglie diventa espressione del lato più oscuro dell’essere umano.

Assassini, corruzione, crimine organizzato, sette religiose, sporcizia: Los Angeles ha messo alla prova la fantasia degli scrittori e dei registi che hanno costruito intorno ad essa l’universo noir, espresso magistralmente nelle storie hard boiled di Raymond Chandler o in film come La fiamma del peccato. Secondo l’autore Jim Heimann, la corruzione della città è cominciata con l’afflusso consistente di denaro dovuto alla scoperta dei pozzi di petrolio alla fine dell’ottocento. Inoltre, grazie al clima, la sua geografia e alla presenza dell’industria cinematografica, Los Angeles era venduto come un posto da cartolina dove era possibile realizzare i propri sogni mentre si cavalcavano le onde sul surf. Questa seduzione era però controbilanciata da una narrazione opposta, affidata alle pagine di cronaca dei quotidiani, in cui la città diventava teatro di traffici ed efferati omicidi.

Heimann ha raccolto per anni le foto di cronaca trovate in collezioni private, musei, giornali e negli archivi della polizia, concentrandosi sul periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale fino agli cinquanta. Una delle cose più sorprendenti del libro è la qualità di questa produzione fotografica, in particolare quando è affidata ai fotografi del dipartimento di polizia di Los Angeles: tra i primi ad arrivare sulla scena del crimine, non firmano mai i loro scatti ma spesso svolgono il loro lavoro con uno sguardo artistico e mai banale.

Come spiega ancora Heimann, Los Angeles è il bene e il male: “Una città da sognare e da disprezzare. Entrambe le versioni hanno creato il mito della ‘città degli angeli’. Sono foto e storie in bianco e nero di una città che ogni volta ricade nel peccato, e che restituiscono una realtà ben oltre la fantasia di un romanzo”.

Dark city. The real Los Angeles noir è pubblicato da Taschen.

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