Sabine adora ballare. René ha un segreto. Dagmar non ama la televisione. Sabine, René e Dagmar sono tre delle piante da ufficio fotografate dall’artista tedesco Frederik Busch. “Mi piacciono le piante. Le considero esseri viventi e al tempo stesso sono delle sculture cinetiche, che si muovono molto lentamente”, dice Busch.
Il progetto è cominciato nel 2008 a Rastatt, poi è continuato ad Amburgo, a Berlino e in altre piccole città della Germania. Busch le ritrae sempre nello stesso modo, con la stessa macchina fotografia, senza treppiedi e con la luce naturale. “Ogni pianta è stata fotografata nel posto in cui è stata trovata, come ha fatto August Sander per i suoi ritratti”, scrive Rena Silverman sul New York Times.
Nelle didascalie delle immagini, Busch ha scritto i nomi delle piante e descritto la loro “personalità”. Tra le tante, c’è Ute, una pianta di yucca fotografata mentre è piegata sul davanzale. Secondo Busch “soffre di sogni ad occhi aperti”.
Il lavoro è stato raccolto nel libro Business plants (Kehrer Verlag, 2018). “Secondo alcuni studi, le piante in ufficio aumentano il piacere del lavoro, migliorano le prestazioni, riducono lo stress, migliorano il clima interno, riducono il livello di rumore e filtrano la polvere dall’aria”, scrive Annika Wind nell’introduzione. Queste piante “non possono andarsene, non possono cambiare lavoro, ma devono trovare un modo per avere abbastanza sole, acqua e nutrimento”, afferma Busch.
Sullo stesso argomento
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it