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Un detenuto fa esercizi di ginnastica nel reparto La nave del carcere di San Vittore, Milano, 2017-2018. (Nanni Fontana)
Durante una lezione di educazione alla salute.  (Nanni Fontana)
I cortili del carcere di San Vittore. (Nanni Fontana)
Una riunione di redazione di Oblò, il mensile dei detenuti del reparto La nave, che viene distribuito gratuitamente in alcune librerie a Milano. (Nanni Fontana)
Durante una riunione nel reparto La nave. (Nanni Fontana)
I detenuti della Nave hanno a disposizione un’ora settimanale per telefonare. (Nanni Fontana)
Le prove del coro. (Nanni Fontana)
La biblioteca del reparto si trova in una delle celle, che oggi funziona anche come sala lettura e luogo per alcune delle attività terapeutiche. (Nanni Fontana)
Un detenuto nella sua cella. (Nanni Fontana)
Il reparto La nave si trova all’ultimo piano del terzo raggio di San Vittore. (Nanni Fontana)

Ti porto a San Vittore 

Il 14 luglio 2002 nel carcere di San Vittore, a Milano, è nato il reparto La nave. Una sezione speciale, con celle aperte per dodici ore, dove i detenuti ancora oggi svolgono attività psicoterapeutiche, lezioni sulla legalità e sulle dipendenze, partecipano a gruppi di scrittura, lettura, musica e teatro. Nel tempo hanno fondato un giornale, sono stati aggiunti corsi di yoga ed è nato un coro.

“Sono tanti gli ‘impegni’ che scandiscono la vita di queste persone, che spesso invece scontano la pena in luoghi anonimi e alienanti senza imparare nulla”, dice il fotografo Nanni Fontana, che da marzo del 2017 documenta le attività dei detenuti coinvolti in questo progetto. “Questo reparto è prima di tutto un luogo di cura, un servizio per arginare e combattere la dipendenza dalle droghe in previsione di un affidamento a servizi sociali e di un reinserimento fuori dal carcere. Ma è anche un tentativo di dare forma e corpo all’articolo 27 della costituzione in cui si afferma che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”, continua Fontana.

Il fotografo ha seguito incontri, lezioni e attività del reparto, incontrando i detenuti “in transito”, così chiamati perché a San Vittore scontano il periodo di custodia cautelare e non la pena definitiva.

Il suo reportage In transito. Un porto a San Vittore è esposto alla Triennale di Milano fino al 20 gennaio 2019 nell’ambito della rassegna Ti porto in prigione, organizzata dall’associazione Amici della nave.

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