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Dalla serie Globesity. Canal walk, un centro commerciale di Città del Capo, Sudafrica. (Silvia Landi)
Dalla serie Globesity. Alcune donne sudafricane attendono l’inizio di un incontro politico nella township di Khayelitsha, una delle più povere di Città del Capo. Nell’attesa ricevono cibo e bevande gratis. (Silvia Landi)
Dalla serie Globesity. Clienti del Sacoào Volante nella favela di Santa Marta, a Rio de Janeiro, Brasile. Il Sacoào Volante è un vecchio autobus trasformato in negozio mobile e che ogni giorno si sposta di favela in favela per vendere frutta e verdura. In Brasile, più del 50 per cento della popolazione adulta è obeso. (Silvia Landi)
Victor, 21 anni, guarda la tv sulle scale del suo appartamento, nel complesso Jiardim Progresso di Rio de Janeiro, Brasile. Il ragazzo vive con i suoi genitori, che hanno sostituito la vecchia scala in metallo con una in cemento perché non sosteneva il peso di Victor. (Silvia Landi)
Simone Meirelez, 33 anni, a Canitar, Brasile. Due anni fa si è sottoposta a un intervento di chirurgia bariatrica; dopo la perdita di peso con una dieta, l’operazione ha rimosso la pelle in eccesso. L’intervento ha lasciato dei segni evidenti sul suo corpo e ancora oggi deve continuare a seguire un regime alimentare restrittivo. (Silvia Landi)
Dalla serie Espinar, terra spezzata. Vista dal drone della miniera di Tintaya. (Alessandro Cinque)
Dalla serie Espinar, terra spezzata. Ad Espinar esistono numerose cliniche private per supplire alla necessità di cure mediche dei suoi cittadini. La reticenza da parte della sanità pubblica ad effettuare esami alle persone contaminate dai metalli pesanti spinge infatti gli abitanti a provvedere di tasca propria. (Alessandro Cinque)
Dalla serie Espinar, terra spezzata. Vidal Merma, giornalista peruviano di 34 anni, informa la popolazione circa le conseguenze che il business dei metalli sta causando nel distretto di Espinar e, nonostante le minacce e gli attacchi, non desiste. Tre volte a settimana trasmette sui canali locali un suo telegiornale autofinanziato. (Alessandro Cinque)
Dalla serie Espinar, terra spezzata. Avelina Chilo Rios, 53 anni, è malata di cancro e due dei suoi cinque figli sono morti a causa dell’acqua contaminata. L’impresa mineraria le ha offerto 3.000 soles (circa 750 euro) ed un terreno a due ore di distanza dalla sua proprietà. Avelina ha quindi scelto di non abbandonare la sua casa, i pochi animali che le restano e la comunità. (Alessandro Cinque)
Dalla serie Espinar, terra spezzata. Al problema della contaminazione si aggiunge la scarsa presenza d’acqua. L’attività estrattiva richiede ingenti quantità d’acqua che quotidianamente vengono prelevate dai bacini idrici della zona, privando così i contadini delle risorse necessarie per irrigare i campi ed abbeverare gli animali. (Alessandro Cinque)

Sviluppo insostenibile

Negli spazi della QR Photogallery di Bologna, l’8 marzo comincia la terza edizione di Closer - Dentro il reportage, un festival dedicato alla fotografia sociale.

Espinar, terra spezzata di Alessandro Cinque è uno dei lavori selezionati e racconta un territorio, nella regione peruviana di Cusco, devastato dall’industria mineraria. Gli scarichi delle miniere finiscono nei fiumi e durante l’estrazione e lo stoccaggio di rame vengono prodotte delle particelle che riescono a percorrere grandi distanze, contaminando l’aria, il suolo, i terreni coltivati, gli animali e gli esseri umani. Inoltre l’attività estrattiva usa enormi quantità di acqua che vengono sottratte all’agricoltura locale e alle persone. A Espinar, il 42 per cento della popolazione è malnutrita e la prima causa di mortalità è l’insufficienza renale.

Con Globesity Silvia Landi ha viaggiato in Messico, Brasile, Sudafrica e Italia per raccontare una delle malattie della nostra epoca, l’obesità. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sta diventando un’epidemia che interessa soprattutto i paesi a basso e medio reddito, dove la maggioranza della popolazione consuma “cibo spazzatura” e non riesce a curarsi in maniera adeguata. Per la prima volta nella storia dell’umanità, l’obesità è più diffusa della denutrizione e sembra che nessuno riesca veramente a fermare questa tendenza. Il reportage di Landi si sofferma sulle abitudini alimentari di questi paesi e sulle storie di chi cerca di combattere la malattia.

Gli altri fotografi selezionati per esporre al festival sono Filippo Massellani, Carmela Sigillo, Gianluca Uda. Al fotoreporter Francesco Cito sarà dedicata la retrospettiva Afghanistan, che ripercorre il viaggio di 1.200 chilometri a piedi che Cito ha intrapreso con dei mujaheddin afgani per documentare il conflitto scatenato dall’invasione sovietica nel 1979.

Closer ospiterà anche workshop, letture portfolio e incontri. Il festival è organizzato dalle associazioni Witness Journal e Terzo Tropico, e si concluderà il 10 marzo.

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