×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Soliera. (TerraProject)
Alessandra Carosi parla di stratificazione, sia fisica che emozionale. Esplorando il territorio di Soliera fa un parallelo tra la stratificazione che ha permesso ai sedimenti di argilla di costruire argini naturali, e ha ricercato quella stratificazione nei volti delle persone e nell’intersezione tra luce e ombra. (Alessandra Carosi)
Cosimo Calabrese racconta la centuriazione, il sistema con cui i romani organizzavano il territorio agricolo. Anche se a Soliera i segni di questo sistema sono ormai poco visibili, il fotografo segue questi antichi tracciati mostrando i limiti storici, antropologici e fisici del luogo. (Cosimo Calabrese)
Mattia Pannunzio esplora la periferia, per cercare scorci visivi in grado di restituire un’anima più profonda e vera di Soliera. (Mattia Pannunzio)
Date le dimensioni ridotte del centro storico di Soliera, Umberto Coa si è concentrato sulle aree residenziali per ricercare forme e luoghi dell’abitare. (Umberto Coa)
Simone Mizzotti documenta i tipici casolari emiliani e delle persone che li abitano, intrecciando i ricordi e le storie di chi ha vissuto la trasformazione di questo territorio. (Simone Mizzotti)
Samantha Azzani ha analizzato le pratiche religiose da un punto di vista antropologico, partendo in particolare dalle tavolette ex voto. A Soliera ha fotografato i segni, gli oggetti e le atmosfere che appartengono a un mondo che sta scomparendo. (Samantha Azzani)
Karim El Maktafi si interroga sulle identità delle seconde generazioni di Soliera, i figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia, mostrando la loro vita di tutti i giorni. (Karim El Maktafi)
Irene Tondelli ha portato avanti una ricerca sulla divisione netta che esiste tra il comportamento industriale e quello agricolo. Questa separazione si traduce in un paesaggio senza zone grigie, segnato da recinzioni, muri, siepi e asfalto. (Irene Tondelli)
Nicola Dipierro e Luana Rigolli (vedi foto successiva) hanno lavorato insieme per documentare gli argini del fiume Secchia. Dipierro ha fotografato le persone incontrate lungo il fiume, dove si svolgono le attività extraurbane di Soliera: acetaie per la produzione artigianale di aceto balsamico, maneggi, centri per la pesca sportiva, produttori di vino, ristoranti e un addestratore di piccioni viaggiatori. (Nicola Dipierro)
Luana Rigolli ha fotografato il paesaggio intorno agli argini del fiume Secchia. (Luana Rigolli)

Un paese ci vuole

“Un paese ci vuole” scriveva Cesare Pavese nel 1950 nel romanzo La luna e i falò, per esprimere il suo bisogno di attaccamento a un territorio. E nel 1952, lo scrittore Cesare Zavattini realizzava insieme al fotografo statunitense Paul Strand un’indagine storica e culturale su Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, che nel 1955 fu pubblicata nel volume Un paese.

Il viaggio di Zavattini e Strand ha ispirato altri fotografi nel racconto geografico e sociale ed è tra i punti di riferimento anche del progetto Un paese ci vuole. Fotografie fra luoghi e persone del nostro territorio, coordinato da Simone Donati e Rocco Rorandelli del collettivo TerraProject. Attraverso un bando pubblico, sono stati scelti dieci giovani fotografi che raccontassero Soliera, un comune di poco più di quindicimila abitanti in provincia di Modena, a soli 43 chilometri da Luzzara.

Samantha Azzani, Cosimo Calabrese, Alessandra Carosi, Umberto Coa, Nicola Dipierro, Karim El Maktafi, Simone Mizzotti, Mattia Panunzio, Luana Rigolli e Irene Tondelli hanno passato una settimana a Soliera e hanno intrapreso un lavoro sul campo, prima confrontandosi con storici e architetti per capire le caratteristiche e le problematiche di questi luoghi, e poi esplorando strade individuali per raccontarli. Anche Simone Donati e Rocco Rorandelli hanno contribuito con sei opere che verranno lasciate al comune di Soliera.

Nonostante le diversità dei singoli autori, Un paese ci vuole trasmette un lavoro di gruppo che propone tante soluzioni interpretative, senza che una prevalga sull’altra. Come scrive la photo editor e curatrice Giovanna Calvenzi, “nella somma delle esperienze dei singoli autori nasce una nuova possibile Soliera”.

Le immagini saranno esposte dal 30 novembre all’8 marzo 2020 al castello Campori della città.

pubblicità