La notte dei capannoni
Nel pomeriggio del 14 gennaio, dopo trentasei ore di lavoro e con l’aiuto di reparti speciali, i vigili del fuoco di Bologna sono riusciti a salvare due cani, scivolati in un cunicolo strettissimo durante una battuta di caccia al cinghiale. Nelle stesse ore, pochi chilometri più a valle, milioni di galline trascorrevano il tempo in gabbie appena più larghe di un foglio A4; maiali e scrofe sopravvivevano con un metro quadro a testa; polli da carne attendavano la morte stipati in dieci nel medesimo spazio e ai vitelli di oltre 220 chili erano concessi meno di due metri quadrati.
Ma mentre il soccorso dei due segugi, con escavatrici ed elicotteri, è stato filmato e rilanciato dai quotidiani online, Luca Santini e Matteo Natalucci sono dovuti entrare di nascosto negli allevamenti intensivi dell’Emilia-Romagna, per illuminare col flash la notte dei capannoni.
Le loro fotografie mostrano un orrore a norma di legge che si vorrebbe tenere segreto. Non per vergogna, ma perché in Italia le violenze contro gli animali, punite dal codice penale, sono considerate offese contro gli essere umani e la loro emotività. L’abbandono sta nella stessa sezione della bestemmia e dell’oltraggio ai defunti. Chi “deteriora” gli animali altrui commette un reato contro il patrimonio.
Le norme sull’uccisione e il maltrattamento sono tra i “delitti contro il sentimento per gli animali”, ma non si applicano nei casi previsti dalle leggi speciali in materia di allevamento e macellazione. Come quella che consente di mozzare il becco ai pulcini di dieci giorni per evitare che da adulti, resi pazzi dalla prigionia, si feriscano e strappino le piume a vicenda.
L’opera di Santini e Natalucci rende visibili le conseguenze di quelle leggi speciali e dimostra che la nostra sensibilità per gli animali è plasmata da ben altri interessi.
Salviamo i cani, mangiamo gli agnelli, cuociamo vive le aragoste e torturiamo i polli. Ci riempiamo la bocca di uguaglianza e buoni sentimenti, ma approfittiamo di qualunque differenza, anche la più insignificante, per imporre gerarchie tra gli esseri viventi. Il risultato sono leggi schizofreniche e un rapporto malsano con tutto ciò che ci appare diverso.
Wu Ming 2
Blue, il progetto di Luca Santini e Matteo Natalucci, sta per diventare un libro, realizzato in collaborazione con l’associazione Essere animali e lo studio Door, con un’introduzione di Wu Ming 2. Si può partecipare alla raccolta fondi qui.