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Ronta, 08 settembre 1999. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Ronta, 1980. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Ronta, 2005. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Cesena, 1968. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Ronta, 9 agosto 2019. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Treviso, 1980. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Ronta, 23 luglio 1980. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Gibellina, 1989. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Casal Borsetti, ottobre-novembre 1980. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)
Cervia, 1973. (Guido Guidi, Per gentile concessione dell'artista e di Mack)

L’eco della Luna

Lunario è il nuovo volume che la casa editrice Mack ha dedicato al fotografo Guido Guidi. Si tratta di una serie di foto che Guidi ha scattato tra il 1968 e il 1999 e che in maniera diretta o indiretta rimandano al tema della Luna. “Sono nato in campagna e ho avuto tempo di guardare la Luna tutte le notti invernali, tornando dall’oratorio”, risponde Guidi nell’intervista contenuta alla fine del libro.

Ci sono le sperimentazioni realizzate tra gli anni sessanta e settanta, tra cui alcune concepite in risposta a esercizi assegnati dal suo insegnante Italo Zannier. Come la serie di ritratti scattati all’amica Mariangela Gualtieri, dove il volto della donna è illuminato a volte solo nella metà sinistra, altre in quella destra e poi per intero; o i paesaggi scattati con l’obiettivo fish-eye, che deformano i bordi delle immagini rendendoli circolari, spingendoci a guardare “dal punto di vista di un gigante che vede la Terra ai suoi piedi e intorno a sé”, spiega Guidi.

La forma della Luna echeggia in ritratti, oggetti e situazioni di vita quotidiana, come quelle in cui sua figlia Anna gioca con una palla lanciandola contro il muro. Fino ad arrivare al racconto dell’eclissi solare dell’agosto del 1999. Sono tutte espressioni del modo in cui Guidi ha guardato la Luna, simbolo di malinconia, variabilità e transitorietà della vita.

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