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Neetsa, New York, 1990. (Donna Ferrato)
A sinistra: Northampton, Massachusetts, 1994. A destra: Blue Bell, Pennsylvania, 1991. (Donna Ferrato)
A sinistra: mamma e papà, Virginia, 1987; a destra: Lima, Perù, 2007. Mia suocera. (Donna Ferrato)
A sinistra: parata del gay pride a New York, 1994; a destra: fotografi durante una manifestazione per la legalizzazione dell’aborto a New York, 1994. (Donna Ferrato)
Lisa, Hunts point, New York, 1992. (Donna Ferrato)
Una veglia per le vittime di violenza domestica a Nashville, Tennesse, 2012. (Donna Ferrato)
La marcia delle donne a Madrid, Spagna, nel 2019. (Donna Ferrato)
Soweto, Sudafrica, 1998. (Donna Ferrato)
A sinistra: Times square, New York, 1993; a destra: Washington, 2017. (Donna Ferrato)
Donna Ferrato, autoritratto, Parigi, 1977. (Donna Ferrato)

La voce di Donna Ferrato

“Negli ultimi cinquant’anni sono stata guidata dal desiderio di fotografare la saggezza e il coraggio delle donne: la loro mentalità, sessualità, emotività, spiritualità”, spiega Donna Ferrato in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, intitolato Holy (PowerHouse books, 2021).

Il volume raccoglie le immagini scattate da Ferrato dalla rivoluzione sessuale degli anni sessanta fino al movimento del #MeToo di oggi per documentare violenze e abusi contro le donne, ma anche le battaglie contro il patriarcato di attiviste, migranti, detenute, prostitute, che si sono ribellate contro i vincoli imposti dalla società.

Ci sono immagini tratte dalla famosa serie Living with the enemy (Aperture 1991), con cui ha vinto il premio Eugene Smith nel 1986, dal libro Love and lust (Aperture 2005), in cui ha esplorato le relazioni umane e l’amore, nelle sue molteplici manifestazioni, e molte altre foto inedite.

Ogni immagine è accompagnata da un testo scritto a mano dalla fotografa, in cui racconta i momenti in cui ha scattato, dando al libro un’atmosfera intima e rendendolo un oggetto “fatto a mano”, come lei stessa lo ha descritto.

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