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Lazzate, Milano, 1997. (Guido Guidi)
Milano, 1998. (Guido Guidi)
Truccazzano, Milano, 30 marzo 1994. (Guido Guidi)
Naviglio Martesana, Gorgonzola, Milano, 1990. (Guido Guidi)
Bellinzago Lombardo, Milano, 1990. (Guido Guidi)
Truccazzano, Milano, 30 marzo 1994. (Guido Guidi)
Milano, 1998. (Guido Guidi)
Barlassina, Milano, 2 gennaio 1996. (Guido Guidi)
Cologno Monzese, Milano, 1991. (Guido Guidi)
Misinto, Milano, 15 gennaio 1997. (Guido Guidi)

Cinque viaggi

Tra il 1990 e il 1998 Guido Guidi fece cinque viaggi a Milano e nei suoi dintorni. L’obiettivo era quello di documentare i cambiamenti sociali ed economici di quei luoghi. Quegli scatti ora sono esposti nella mostra Cinque viaggi 1990 - 1998, a cura di Corrado Benigni, esposta al monastero di Astino, in provincia di Bergamo, fino al 30 settembre 2021. Nelle sue foto, Guidi restituisce un’immagine delle architetture e dei paesaggi dell’Italia di quegli anni, in un un periodo di grande sviluppo urbano. “Con questo progetto Guidi si concentra per la prima volta quasi interamente sul tema della città, che mediato dal suo sguardo diviene un universo realistico e fantastico al tempo stesso, uno spazio dai confini sfrangiati e mutevoli”, dice Benigni.

La mostra raccoglie sessanta immagini nate nell’ambito di due progetti pubblici di documentazione – Archivio dello spazio e Milano senza confini – e altre fotografie inedite, che Guidi ha selezionato dai negativi dell’epoca.

“Guidi rappresenta Milano e i suoi dintorni cercando un’attenzione diversa alle forme della città, che non fa più affidamento sul potere evocativo dei nomi delle strade, delle piazze, delle architetture, come se bastasse nominare un luogo per evocarne e rappresentarne i caratteri, l’essenza, lo spirito. Cerca piuttosto di descrivere le forme in una percezione più individuale: come la consistenza della luce, la densità dei colori e della materia”, scrive Benigni nel libro che accompagna la mostra, pubblicato dalla casa editrice Mack.

Il volume presenta 130 immagini con testi in italiano e inglese di Corrado Benigni, Roberta Valtorta e Antonello Frongia.

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