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Quagliano, Napoli, ottobre 1954. Giovani donne portano zucche sulla testa. “Le zucche, d’estate sono mangime, d’inverno cibo”. (Ando Gilardi, Fototeca Gilardi)
Senza titolo, 1985. (Jan Groover, Musée de l'Elysée, Lausanne/Jan Groover Archives)
Chez Troisgros, Roanne, 2000. (Bernard Plossu)
Senza titolo, 1928. (Hans Finsler, Per gentile concessione Fondazione Rolla, Bruzella)
Grandi tranci di tonno vengono puliti a mano e inscatolati, Favignana, 1951. (Herbert List, Collezione Mast/Per gentile concessione The Herbert List Estate/Magnum Photos)
Chambéry, 2000-2010. (Takashi Homma, Per gentile concessione Galleria Viasaterna, Milano)
Wakker dier, Amsterdam, marzo 2012. (Henk Wildschut)
Praying mat fragments, pink soap, egg and coconut oil, 2017. (Lorenzo Vitturi)

Il cibo è linguaggio

Fino al 28 novembre Bologna ospita la quinta edizione di Foto/Industria, la biennale dedicata alla fotografia dell’industria e del lavoro organizzata dalla Fondazione Mast.

Questa edizione è incentrata sul cibo, un tema senza tempo oggi particolarmente attuale. I lavori esposti riflettono molte delle sue declinazioni possibili, lasciando allo spettatore una serie di riflessioni sulla questione alimentare a partire dall’impatto sul territorio, la sostenibilità e la crescita demografica.

“Il cibo è un fondamentale indicatore per analizzare e comprendere intere civiltà” dichiara il direttore artistico Francesco Zanot. “Le modalità attraverso cui gli alimenti vengono prodotti, distribuiti, venduti, acquistati e consumati racchiudono alcuni caratteri distintivi di un’epoca o un ambito culturale e sociale. Il cibo è linguaggio”.

Le undici mostre di Foto/Industria ripercorrono i modi in cui la fotografia ha raccontato il cibo dagli anni venti a oggi. Tra queste, troviamo i reportage di Ando Gilardi insieme a una selezione del suo storico archivio iconografico. Herbert List ci porta a Favignana dove negli anni cinquanta documentava la mattanza dei tonni. Takashi Homma confronta le facciate dei McDonald’s con le tracce di sangue lasciate dai cacciatori di cervi in Giappone, mentre Henk Wildschut si concentra sulle tecnologie più avanzate usate dall’industria alimentare per aumentare il volume della produzione.

Le mostre sono dislocate nei palazzi storici della città, a parte Ando Gilardi che è esposto al Mast. Tutte sono a ingresso gratuito.

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