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Daja. (Sandro Miller)
Nia. (Sandro Miller)
Janise. (Sandro Miller)
Daja. (Sandro Miller)
Ellante. (Sandro Miller)
Claude-Aline. (Sandro Miller)
Raeghn. (Sandro Miller)
Keke. (Sandro Miller)
Khetinkosi. (Sandro Miller)
Chassidy. (Sandro Miller)

Capelli da regina

Sandro Miller è un fotografo specializzato nel ritratto le cui radici affondano in tre paesi: Italia, Germania e Stati Uniti. L’incontro con la moglie Claude-Aline Nazare, di origine haitiana, dominicana e statunitense, lo ha ispirato nella realizzazione del suo ultimo progetto, Crowns.

Se in passato aveva giocato insieme all’attore John Malkovich a reinterpretare i ritratti più significativi della storia della fotografia, stavolta il riferimento è sua moglie, modella e musa, dalla quale è partito per sviluppare un discorso sull’identità delle donne afroamericane attraverso le loro acconciature.

Dal 2016, poi, il progetto è stato ampliato coinvolgendo altre modelle che lo hanno aiutato a mettere in scena una riflessione sulla memoria e l’eredità delle proprie radici, che per le donne nere coincide anche con la celebrazione dei loro capelli. Nell’introduzione al libro (pubblicato da Skira), l’autore ricorda come nelle società coloniali occidentali l’aspetto esteriore delle donne di origine africana, sia libere sia schiave, fosse percepito come una minaccia. Nel 1786 in Louisiana venne proibito a tutte loro di mostrare i capelli in pubblico perché non erano ritenuti “appropriati” e in linea con gli standard di bellezza dell’epoca.

Attraverso le geometrie e le stilizzazioni, Crowns celebra con leggerezza la libertà di espressione e la capacità delle donne nere, generazione dopo generazione, di resistere e reinventarsi, per restare connesse con la loro storia.

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