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There is no calm after the storm, progetto vincitore del grant Ispa. La piattaforma pceanografica Acqua Alta del Consiglio nazionale delle ricerche, installata circa 8 miglia al largo del litorale di Venezia, grazie alla quale si può misurare e prevedere lo scirocco. Si tratta di una delle principali infrastrutture di ricerca gestite dall’ente. (Matteo de Mayda)
There is no calm after the storm, progetto vincitore del grant Ispa. Nella foto, Aldino, in provincia di Bolzano. In val di Fiemme, tra le zone più colpite dalla pandemia, il corpo forestale ha organizzato un rimboschimento di mille ettari di piante, con l’aiuto di giovani volontari. (Matteo de Mayda)
There is no calm after the storm, progetto vincitore del grant Ispa. I ricercatori dell’università di Padova stanno monitorando l’evoluzione biologica degli ecosistemi forestali interessati dall’evento Vaia per capire come e se è cambiata la biodiversità dei boschi. (Matteo de Mayda)
Le tipiche maschere dei Òlt da Riva, di Rivamonte Agordino (Belluno), una delle zone più colpite dalla Tempesta Vaia. (Matteo de Mayda)
Finalista per la storia fotografica. Il fotografo, nato in Italia da genitori marocchini, racconta le seconde generazioni per mostrare la vita di chi ogni giorno fa i conti con l’assenza di una legge sullo ius soli, e dei pochi fortunati che riescono ad ottenere la cittadinanza solo a 18 anni. Nella foto: Yassin, Milano, luglio 2019. (Karim El Maktafi)
Finalista per la storia fotografica. L’11 dicembre del 2019 la Commissione Europea ha stipulato il Green deal, per far fronte alle criticità ambientali, che prevede anche l’introduzione di beni nutrizionali sostenibili. In merito a questo è stata elaborata “Farm to fork” una strategia che mira a riprogettare i sistemi alimentari per ridurre le emissioni di gas serra e il consumo di risorse naturali. Per attuare tale transizione la strategia promuove la produzione e l’utilizzo di nuovi fonti proteiche come alghe e insetti, per via delle loro proprietà organiche e della facile reperibilità. Nella foto: la macinatura del grillo domestico, ultimo passo per la realizzazione del prodotto farinaceo finale. (Pietro Romeo)
Finalista per la foto singola. Noli, provincia di Savona. Il Nemo’s garden è una delle prime serre subacquee di piante terrestri al mondo. Questo progetto completamente autosufficiente, e senza alcun impatto ambientale, rappresenta un sistema di coltivazione alternativo particolarmente indicato per quelle zone dove le condizioni ambientali o geo-morfologiche rendono quasi impossibile la crescita delle piante. I risultati incoraggianti degli ultimi anni, dove sono state coltivate con successo più di quaranta specie diverse di piante, ci fanno sperare di aver trovato un sistema agricolo sostenibile che ci aiuterà ad affrontare le nuove sfide portate dal cambiamento climatico. (Giacomo D'Orlando)
Vincitore della foto singola. 7 settembre 2020. Nicola lavora alla rimozione dei teli geotessili dal ghiacciaio Presena. I teli vengono sganciati dal basso e poi riavvolti con il gatto delle nevi. Nella foto si può notare lo scalino tra la parte coperta e quella scoperta, che rappresenta la quantità di neve che si è preservata durante l’estate. (Michele Lapini)
Premio migliore storia fotografica. Negli ultimi sette anni in Puglia, la Xylella Fastidiosa ha causato un’epidemia vegetale trasmessa dagli insetti che uccide rapidamente gli alberi. Il cambiamento climatico e l’uso di pesticidi hanno indebolito la resilienza naturale e ora 22 milioni di ulivi sono a rischio, con l’epidemia che si sposta rapidamente verso nord minacciando l’Europa. (Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni)
Premio migliore storia fotografica. Migliaia di agricoltori hanno perso il lavoro di una vita e l’intera economia di una regione, basata principalmente sulla produzione di olio d’oliva, sta crollando, con ripercussioni devastanti sul paesaggio e su un patrimonio umano e culturale unico. Dove una volta era possibile vedere distese di ulivi a perdita d’occhio, oggi rimane solo una terra arida e martoriata. (Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni)

Immagini per un futuro sostenibile

L’Ispa (Italian sustainability photo award) è un premio fotografico, ideato dall’agenzia Parallelozero in collaborazione con Pimco, dedicato alla sostenibilità, intesa come pratiche attuate da governi, aziende e singoli cittadini per creare un futuro che rispetti l’ambiente e le categorie sociali più fragili.

Il premio è giunto al terzo anno e il 25 gennaio si sono aperte le iscrizioni per il 2022. Possono partecipare fotografi da tutto il mondo ma i progetti devono riguardare solo il territorio italiano. Nell’ultima edizione il grant, il riconoscimento più importante, è stato assegnato a Matteo de Mayda, che con There is no calm after the storm ha documentato le conseguenze della tempesta Vaia, una forte ondata di vento e piogge che alla fine dell’ottobre 2018 si è abbattuta sul nordest dell’Italia e in particolare sull’area dolomitica e delle Prealpi venete.

Jean-Marc Caimi e Valentina Piccini hanno vinto invece per la loro storia che racconta l’impatto del batterio della xylella fastidiosa sull’agricoltura pugliese. Infine per la migliore foto singola è stato premiato Michele Lapini, con uno scatto del ghiacciaio Presena, in Trentino-Alto Adige.

Dal sito del concorso è possibile conoscere ulteriori informazioni sulle scadenze e le modalità di partecipazione.

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