Ritorno a Ferrara
Il 2 ottobre, sul palco del teatro Comunale, si è conclusa con Djarah Kan e Zerocalcare la sedicesima edizione del festival di Internazionale. Per tre giorni il mondo si è incontrato a Ferrara e gli spazi della città sono finalmente tornati a riempirsi dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Il disegno di questa edizione era la bandiera della pace, scelta non casuale nell’anno in cui la guerra è tornata nel continente europeo.
L’invasione dell’Ucraina è stata al centro, direttamente o indirettamente, di molti dibattiti: la situazione sul campo, le ripercussioni sull’informazione e sulla cultura, la sparizione dall’orizzonte politico internazionale di altre zone di guerra, come il Medio Oriente, le nuove strategie dei paesi asiatici.
Ma a Ferrara si è parlato anche di Iran, della battaglia delle donne e di come esprimere solidarietà alla loro lotta, di cosa sta cambiando in America Latina, del futuro dell’Italia, di migranti, lavoro, relazioni amorose e diritti civili.
Più di 61mila presenze per seguire 110 incontri: dibattiti, proiezioni, audiodocumentari, mostre, workshop e laboratori, con più di duecento ospiti provenienti da trenta paesi. Parole e immagini che hanno coinvolto un pubblico di tutte le età.