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(Fabio Magara)
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Una storia di libertà e anarchia

Nel 2020 il fotografo Fabio Magara si è imbattuto nella storia, abbastanza unica e poco conosciuta, della Repubblica di Cospaia, un microstato esistito tra il 1441 e il 1826. Il borgo di Cospaia dichiarò l’indipendenza quando papa Eugenio IV cedette il territorio di Sansepolcro alla Repubblica di Firenze. Per un errore di trascrizione una striscia di territorio non fu inclusa nel trattato, e gli abitanti residenti ne approfittarono.

Affascinato da questa storia, Magara si è chiesto come poterla raccontare fotograficamente e ha cominciato a fare le ricerche attraverso i pochi documenti dell’epoca e le testimonianze delle persone che oggi vivono a Cospaia, attualmente una frazione del comune di San Giustino, in provincia di Perugia.

“La prima volta che ci sono stato, ho capito subito che non rimaneva traccia di quel passato”, racconta Magara. Poi ha incontrato Daniele Bistoni, un abitante del posto, che conosce benissimo la storia dell’ex repubblica, e lo ha aiutato a ricostruirla. Così, Magara ha trovato la chiave per riportarla alla luce.

Per il suo progetto, che ha intitolato Protocollo K, Magara ha immaginato che la repubblica di Cospaia sia esistita per un secolo in più, fino al 1930, in piena epoca fascista. “Il fascismo mi è sembrato l’antitesi perfetta del modello Cospaia: l’uomo forte al potere di una nazione contro un microstato, dove le famiglie convivevano liberamente”. Nelle sue immagini, in cui usa il bianco e nero e una grana ruvida e materica come se fossero state scattate nei primi del novecento, Magara interpreta l’agente Mosca, incaricato dall’Ovra, i servizi di sicurezza del regime, di raccogliere più informazioni possibili sulla repubblica, per compilare il Protocollo K, un documento da inviare ai suoi superiori per decidere il destino di Cospaia.

Per realizzare le immagini, Magara ha coinvolto gli abitanti del posto e alcuni suoi amici. Ha ricreato scene di vita contadina, fattorie, campi di tabacco e il sentiero che facevano i contrabbandieri per venderlo. Cospaia infatti negli ultimi anni di vita aveva attirato molte persone, che in quel luogo cercavano una vita all’insegna della libertà.

Protocollo K (Danilo Montanari editore, 2022) è diventato un libro, che ha vinto il premio Colonna al SiFest, il premio della critica a Portfolio Italia nel 2022 e il premio Silvia Agus nel 2023. Nell’ultima pagina del libro si annuncia la fine della repubblica, l’arresto dei capifamiglia di Cospaia e anche dell’agente Mosca, che nel frattempo, dopo aver assaporato la libertà, aveva deciso di schierarsi dalla parte di Cospaia.

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