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Asia, vincitore della Foto dell’anno. Inas Abu Maamar, 36 anni, stringe il corpo di sua nipote Saly, cinque anni, uccisa insieme ad altri quattro familiari da un missile israeliano che ha colpito la loro casa a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. (Mohammed Salem, Palestina, Reuters)
Storie, Asia. Un campo profughi alla periferia di Kabul, in Afghanistan. (Ebrahim Noroozi, Iran, Associated Press)
Progetti a lungo termine, Asia. Jiuer con i suoi tre figli. Dopo la diagnosi di cancro, la donna ha deciso di sfruttare al massimo gli anni che le restano da vivere. (Wang Naigong, Cina)
Open format, Asia. Atsushi Shimosaka nella sua stanza in Giappone. All’età di 46 anni, gli è stato diagnosticato l’Alzheimer precoce. Il progetto riflette sugli effetti della malattia nella vita privata e nella società giapponese. (Kazuhiko Matsumura, Giappone, The Kyoto Shimbun)
Menzione d’onore, Asia. Un gruppo di uomini della comunità miya, in Bangladesh, costruisce barriere contro le inondazioni per proteggere le terre. (Zishaan A Latif, India)
Singole, Africa. Kibrom Berhane, 24 anni, saluta sua madre per la prima volta da quando si è arruolato nelle Forze di difesa del Tigrai. Il conflitto nel nord dell’Etiopia è cominciato nel 2020 e si è consluso con un accordo di pace nel 2022. (Vincent Haiges, Germania, Real 21)
Africa, vincitore categoria Storia dell’anno. Dada Paul e sua nipote, che lo aiuta da quando ha perdite di memoria. In Madagascar le persone che soffrono di demenza sono spesso discriminate. (Lee-Ann Olwage, Sudafrica, Geo)
Progetti a lungo termine, Africa. Musicisti di un gruppo di elettronica. Il progetto racconta i giovani tunisini dopo la primavera araba. (Zied Ben Romdhane, Tunisia, Magnum Photos, Arab Fund for Arts and Culture, AIM LAB)
Open format, Africa. Un’inchiesta visiva sulla storia di un gruppo di persone trovate morte al largo delle coste dell’isola caraibica di Tobago, a bordo di un’imbarcazione proveniente dalla Mauritania. (Felipe Dana e Renata Brito, Brasile, Associated Press)
Menzione d’onore, Africa. Una storia sulle donne vittime di violenza durante il conflitto nella regione del Tigrai, in Etiopia. (Arlette Bashizi, Repubblica Democratica del Congo, The Washington Post)
Singole, Europa. Mesut Hançer tiene la mano della figlia, morta a causa del crollo della loro casa durante il terremoto che ha colpito il sud della Turchia. (Adem Altan, Turchia, Agence France-Presse)
Storie, Europa. I soccorsi durante le inondazioni causate dalla rottura della diga di Kachovka, a Kherson, in Ucraina. (Johanna Maria Fritz, Germania, Ostkreuz/Die Zeit)
Progetti a lungo termine, Europa. Le azioni degli attivisti per il clima in Germania. (Daniel Chatard, Francia)
Europa, vincitore categoria Open format. Un lavoro multimediale sulla vita quotidiana in Ucraina durante la guerra. (Julia Kochetova, Ucraina)
Menzione speciale, Europa. Un viaggio nelle terre colpite dal conflitto nel Nagorno Karabakh. (Rena Effendi, Azerbaigian, VII Photo/National Geographic Society)
Singole, Nordamerica e Centramerica. Quebec, Canada. Theo Dagnaud scruta l’orizzonte per assicurarsi che le squadre dei vigili del fuoco siano partite. Nel paese le temperature elevate e la siccità hanno provocato grossi incendi boschivi. (Charles-Frédérick Ouelle, Quebec, Canada, The Globe and Mail/CALQ)
Storie, Nordamerica e Centramerica. Un reportage sulla riduzione delle popolazioni di farfalla monarca. (Jaime Rojo, Stati Uniti, National Geographic)
Nordamerica e Centramerica, vincitore categoria Progetti a lungo termine, . Ruben e Rosa, due migranti che cercano di raggiungere gli Stati Uniti viaggiando sul treno chiamato “La bestia”. (Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times /Bloomberg)
Open format, Nordamerica e Centramerica. Un progetto che mescola finzione e realtà sull’esclusione dal programma spaziale statunitense degli astronauti lgbt+. (Mackenzie Calle, Stati Uniti)
Menzione d’onore, Nordamerica e Centramerica. Un progetto sui profughi climatici dell’isola di Jean Charles, che dal 1955 ha perso il 98 per cento della sua superficie a causa della crisi climatica. (Sandra Mehl, Francia)
Singole, Sudamerica. Il rio delle Amazzoni a Tefé, nello stato di Amazonas, colpita da una grave siccità. (Lalo de Almeida, Brasile, Folha de São Paulo)
Storie, Sudamerica. Un reportage sull’impatto ambientale e sociale dell’industria petrolifera in Venezuela. (Adriana Loureiro Fernandez, Venezuela, The New York Times)
Progetti a lungo termine, Sudamerica. Un lavoro sulle conseguenze di progetti minerari, forestali e idroelettrici in Cile, e del fracking in Argentina, sulle vite della comunità di indigeni mapuche nei due paesi. (Pablo E. Piovano, Argentina, Greenpeace Award, GEO, National Geographic Society)
Open format, Sudamerica. Un progetto multimediale sulla persecuzione delle persone lgbt+ nell’Amazzonia peruviana. (Marco Garro, Perù, Pulitzer Center)
Menzione d’onore, Sudamerica. Sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro durante l’assalto ai luoghi simbolo della democrazia brasiliana. (Gabriela Biló, Brasile, Folha de São Paulo)
Singole, Sudest asiatico e Oceania. Lotomau Fiafia, 72 anni, e il nipote John. Nell’arcipelago delle Figi l’innalzamento del livello del mare e la conseguente erosione delle coste costringerà più di seicento comunità a trasferirsi nei prossimi anni. (Eddie Jim, Australia, The Age/Sydney Morning Herald)
Storie, Sudest asiatico e Oceania. Pescatori filippini attraccano le loro barche accanto a una nave del governo cinese che distribuisce olio e cibo. Le forze marittime cinesi occupano parte della zona economica esclusiva (zee) delle Filippine, bloccando l’accesso alle aree di pesca tradizionali dei pescatori filippini. (Michael Varcas, Filippine, The Philippine Star)
Progetti a lungo termine, Sudest asiatico e Oceania. Un lavoro sulla rivoluzione in Birmania. Nella foto, un combattente delle Forze di difesa del popolo, nate dopo il colpo di stato del 2021. (Ta Mwe, Birmania, Sacca Photo/VII Foundation/Frontline Club/W. Eugene Smith Grant)
Open format, Sudest asiatico e Oceania. Un progetto personale sugli incendi che hanno colpito il Nuovo Galles del Sud, in Australia. (Aletheia Casey, Australia)
Menzione d’onore, Sudest asiatico e Oceania. La densa schiuma nell’acqua del fiume Cileungsi, in Indonesia, è causata dallo scarico dei rifiuti delle industrie vicine. (Arie Basuki, Indonesia)
Menzione speciale. Un soldato delle forze di sicurezza israeliane pattuglia l’area dove si svolgeva il festival musicale Supernova a Reim dopo gli attacchi dei miliziani di Hamas del 7 ottobre. (Leon Neal, Regno Unito, Getty Images)
Una donna cammina tra le macerie nella zona di Al Zahra, nella Striscia di Gaza, dopo un bombardamento israeliano. (Mustafa Hassouna, Palestina, Anadolu Images)

I vincitori del World press photo

Il 3 aprile sono stati annunciati i vincitori regionali della 67a edizione del World press photo, il più importante premio fotogiornalistico del mondo. I 31 vincitori e le sei menzioni d’onore sono stati scelti tra più di 60mila lavori fotografici e video, realizzati da 3.851 partecipanti di 130 paesi. Inoltre quest’anno la giuria ha assegnato la menzione speciale a due immagini che documentano la guerra tra Israele e Hamas.

Dal 2022 le categorie dei premi sono diventate quattro: foto singole, storie, progetti a lungo termine e open format, dedicata a documentari brevi e altre opere visive. Oltre alla giuria globale, sono state create delle giurie continentali, ognuna delle quali esamina i lavori della propria area geografica: Africa, Asia, Europa, Nordamerica e Centramerica, Sudamerica, Sudest asiatico e Oceania.

La presidente della giuria globale quest’anno è Fiona Shields, a capo del dipartimento di fotografia del giornale britannico The Guardian. “Le immagini scelte sono state realizzate con rispetto, coraggio e profondità, spesso in circostanze inimmaginabili”, ha detto Shields. “Hanno una risonanza universale, che va oltre i paesi d’origine”.

I vincitori finali della storia, del progetto al lungo termine, dell’open format e della foto dell’anno saranno annunciati il 18 aprile 2024 e le loro immagini faranno parte di una mostra che aprirà il 19 aprile alla Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, e sarà poi esposta in più di cinquanta paesi.

Aggiornamento del 18 aprile 2023 con i vincitori delle quattro categorie:

Foto dell’anno
Il premio è stato assegnato al fotografo palestinese Mohammed Salem (Reuters) per una foto scattata a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L’immagine ritrae una donna che abbraccia la nipote, uccisa da un missile israeliano che ha colpito la loro casa. “La foto è stata realizzata con cura e rispetto, offrendo al tempo stesso uno sguardo metaforico e letterale su una perdita inimmaginabile”, ha commentato la giuria.

Storia dell’anno
Lee-Ann Olwage (Geo) ha vinto con un reportage sulla salute mentale in Madagascar.

Progetto a lungo termine
Alejandro Cegarra (The New York Times/Bloomberg) è stato premiato per aver documentato il viaggio dei migranti che cercano di raggiungere gli Stati Uniti a bordo del treno chiamato “la bestia”.

Open format
Julia Kochetova ha vinto la categoria dedicata ai progetti video e multimediali con un lavoro dedicato alla vita quotidiana in Ucraina durante la guerra.

Una selezione di immagini è stata pubblicata anche sul numero 1557 di Internazionale.

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