×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Rosignano Fins, 1995. (Massimo Vitali)
Matrimonio napoletano. Le buste. (Francesco Cito)
Tresigallo #01, 2017. (Gabriele Croppi)
Spiaggia di Pineto, Teramo, 1969. (Fortepan, Archivio Natale)
<em>Home is home (All alone).</em> (Guido Gazzilli)
Dalla serie Marmo amore. (Sébastien Arrighi)
Via della Spiga, Milano, 2010. (Joakim Kocjancic)
Omicidio bianco. (Massimo Mastrorillo)
<em>Battered waters</em>. (Anush Babajanyan, Vincitrice del premio Romano Cagnoni)
This other Eden. (Craig Ames, Vincitore dell’Intarget photolux award: a.i.)

Radici e futuro del Bel paese

Dal 23 novembre al 15 dicembre Lucca ospita la sesta edizione biennale del Photolux festival. Il tema di quest’anno è Il bel paese?, un invito a riflettere sull’identità e sul futuro dell’Italia attraverso la fotografia contemporanea, mostrando da un lato le sue bellezze e dall’altro le sue fragilità e contraddizioni. Il programma prevede diciannove mostre, tra cui le opere di importanti autori italiani e quelle di fotografe e fotografi emergenti. Poi ci sono workshop, conferenze e presentazioni di libri.

Una grande retrospettiva è dedicata a Massimo Vitali, in occasione dei trent’anni dalla sua prima foto scattata alle spiagge italiane. La mostra, intitolata Sotto questo sole, è divisa in tre sezioni ed è composta dal suo archivio analogico e digitale. Un altro archivio presente al Photolux festival è il Fortepan, composto da immagini vernacolari dell’Italia risalenti agli ultimi centocinquant’anni. E poi è esposta la famosa serie sui matrimoni napoletani di Francesco Cito, che vinse il World press photo nel 1995.

Massimo Mastrorillo è presente con la serie Omicidio bianco, dedicato alle morti bianche sul lavoro in Italia. In Italia metafisica Gabriele Croppi indaga invece il paesaggio urbano, invitando lo spettatore a riflettere sul potenziale nascosto della realtà quotidiana. Tra i fotografi più giovani c’è Guido Gazzilli con la serie Home is home (All alone), in cui figure umane e animali s’intrecciano con elementi naturali per esplorare il tema della solitudine e della ricerca di un senso di appartenenza.

Il festival ospita anche le mostre dei vincitori di alcuni dei premi internazionali più importanti, tra cui il World press photo 2024, dedicato al fotogiornalismo, e il Romano Cagnoni award 2024, con la serie Battered waters di Anush Babajanyan sulla crisi idrica in Asia centrale. Quest’anno saranno esposte anche le immagini vincitrici del primo concorso dedicato all’intelligenza artificiale, realizzate da Alessandro Mallamaci, Graig Ames e Maurizio Grandi.

pubblicità