◆ Quest’immagine, scattata da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale, mostra la tempesta tropicale Elsa sul mar dei Caraibi, in avvicinamento alla Giamaica e a Cuba.
La tempesta si è formata il 1 luglio al largo del Sudamerica. Il giorno successivo si è rafforzata, con venti fino a 140 chilometri all’ora, diventando il primo uragano della stagione nell’oceano Atlantico. Era dai tempi di Emily nel 2005 che un uragano non si formava così presto nel mar dei Caraibi. Elsa, che il 3 luglio è stata declassata a tempesta tropicale, ha causato danni a Barbados, Santa Lucia, Repubblica Dominicana, Haiti, Giamaica e Cuba. A Santa Lucia e nella Repubblica Dominicana sono state anche segnalate tre vittime. La tempesta si è di nuovo rafforzata tra Cuba e gli Stati Uniti, tornando uragano, per poi indebolirsi definitivamente dopo aver raggiunto la costa della Florida, dove decine di migliaia di persone sono rimaste senza elettricità. Elsa ha continuato la sua corsa lungo la costa est degli Stati Uniti, portando forti piogge su Georgia, South Carolina,
North Carolina e Virginia, e perfino sulla metropoli di New York.
Le tempeste tropicali e gli uragani si differenziano per la velocità dei venti. Le tempeste tropicali hanno venti tra i 63 e i 119 chilometri all’ora, mentre gli uragani li hanno superiori ai 119 chilometri all’ora.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati