Il governo filippino ha preteso le scuse della Banca mondiale, che alla fine di giugno ha pubblicato un rapporto sullo stato disastroso dell’istruzione nel paese. Secondo lo studio, l’80 per cento dei ragazzi filippini non è all’altezza degli standard previsti dal suo grado d’istruzione. La crisi, dice il rapporto, è cominciata prima della pandemia e potrà solo peggiorare. La conoscenza limitata delle lingue e gli alti livelli di bullismo a scuola sono altri due fattori critici, scrive il Philippine Star. La ministra dell’istruzione Leonor Briones ha accusato la Banca mondiale di aver usato dati vecchi e di non aver avvertito le autorità prima di pubblicare lo studio. L’organizzazione si è scusata per il mancato preavviso, ma non per il contenuto del documento, scrive Rappler. Del resto, continua il sito, il ministero non ha fornito dati che lo smentiscono, quindi Manila farebbe meglio a prendere il rapporto come occasione per esaminare cosa va migliorato.

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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati