Il 17 luglio le autorità dello stato del Nilo Azzurro, nel sudest del Sudan, hanno detto che almeno 79 persone sono morte e altre centinaia sono state ferite negli scontri tribali tra hausa e barti che erano cominciati il 14 luglio, scrive Sudan Tribune. Lo stesso giorno a Khartoum l’esercito ha represso con violenza un’altra protesta contro la giunta golpista. Per i manifestanti i militari sono i veri responsabili dei massacri nel sudest.
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Questo articolo è uscito sul numero 1470 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati